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Questo articolo è stato pubblicato il 15 giugno 2010 alle ore 16:22.
Si potrebbe dire, andando al sodo, l'Europa ci mette i soldi e i sacrifici per salvare la disastrata Grecia e i cinesi se la comprano, scegliendo i bocconi più prelibati. Oggi le autorità di Atene, il cui rating sovrano è fresco di declassamento a "spazzatura" da parte di Moody's, hanno siglato 14 accordi commerciali con Pechino, che in un sol colpo si aggiudica partecipazioni alle cruciali attività portuali e cantieristiche elleniche, e, altro fiore all'occhiello del paese, alla flotta commerciale greca che da sola rappresenta circa un quinto di quella mondiale. Altre intese riguardano le telecomunicazioni.
Per non farsi mancare niente, i cinesi si sono anche assicurati una quota del celebre olio di oliva greco. mercoledì, prima di partire alla volta di Vienna, il vice premier Zhang Dejiang farà una capatina a Creta. Per siglare gli accordi il vice premier si è fatto accompagnare dal ministro dei Trasporti, Li Shenglin. La missione del Dragone in Grecia ha una durata di ben quattro giorni. Comitato di ricevimenti ben assortito: il premier greco, George Papandreou, il vice Theodore Pangalos e la ministra dell'Economia Louka Katseli.
L'ammontare di queste intese non è stato reso noto, Papandreou ha invece affermato che le relazioni tra i due paesi sono "eccellenti", sia a livello politico che commerciale. Innazitutto il gigante cinese Cosco (leader mondiale della logistica e del trasporto su navi di container) ha riferito che punta ad espandere la sua presenza in Grecia, dove controlla già due terminal commerciali al porto del Pireo, con concessioni da 35 anni siglate lo scorso anno.
Le nuove intese coinvolgono tre gruppi ellenici per la costruzione di sette cargo e una opzione su altri quattro. Un'altra intesa riguarda la cooperazione Grecia-Cina sulla flotta commerciale, segmento di cui Atene controlla circa il 20 per cento del mercato mondiale. Nel frattempo l'operatore di telecomunicazioni dominante della Grecia, Ote, ha siglato una intesa con la cinese Huawei Technologies.
Questo mentre nelle passate settimane la Grecia è stata salvata dal collasso finanziario da con un molto discusso intervento dell'Unione europea assieme al Fondo monetario internazionale, che hanno mobilitato fino a 110 miliardi di aiuti a suo favore su un periodo di tre anni. Da lunedì a Atene sono tornati i tecnici di Fmi e Ue per esaminare i progressi sul risanamento dei conti e una nuova tranche di aiuti dovrebbe essere versata a settembre. Contemporaneamente la Grecia è andata a caccia di risorse in altri paesi, oltre che alla Cina si è rivolta anche alla Libia.