Sicurezza, ambiente e formazione sul lavoro

Economia Lavoro

Tra i banchi per studiare sicurezza e sostenibilità

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Questo articolo è stato pubblicato il 12 luglio 2010 alle ore 17:58.

A settembre parteciperà al progetto di formazione della Regione Toscana per lo sviluppo sostenibile del territorio finanziato da Fondimpresa, «ma per i lavoratori di Coingas riprendere i libri in mano non è una novità - spiega Alfio Romiti, direttore generale del Gruppo - da sempre siamo consapevoli della responsabilità che deriva dall'impatto ambientale generato dalle nostre attività di distribuzione del gas naturale e ci adoperiamo perché non presentino rischi per le persone e per l'ambiente».

Per raggiungere questo obiettivo, la formazione diventa un supporto indispensabile, «spesso le aziende ignorano rischi e pericoli derivanti dalle loro attività», spiega Giuseppe Innamorato, responsabile di Studio Staff Ru, il soggetto attuatore che organizza i corsi. Innamorato racconta come la Toscana abbia trasformato in legge molte direttive della Ue. E così per partecipare ai bandi ogni impresa deve avere determinati requisiti legati al rispetto del l'ambiente: adeguarsi alle normative europee vuol dire, quindi, dotarsi di strumenti per gestire in termini di eco-sostenibilità i processi produttivi. Un aiuto per mettersi in "regola" e poter così partecipare ai bandi arriva dai progetti di formazione, che con attività ad hoc insegnano ad esempio come realizzare un bilancio di sostenibilità, cioè come produrre ricchezza senza compromettere le generazioni future, orientano al risparmio energetico ed alla riduzione degli impatti ambientali, forniscono le competenze per attuare strategie di comunicazione che valorizzino gli attributi di eco-sostenibilità dei beni (green marketing). «Da dieci anni la nostra azienda ha integrato la politica di sostenibilità con la certificazione ISO 14001 e il sistema comunitario di ecogestione e audit Emas - racconta Romiti -. Dedichiamo circa tre mila ore all'anno alla formazione dei nostri 76 dipendenti, che sono consapevoli di quanto il loro comportamento sia importante». In un'impresa che gestisce la metanizzazione del territorio, è, infatti, necessario un aggiornamento continuo sulle tecnologie delle energie rinnovabili in modo che tutti siano ben addestrati sui processi. «Nostro compito - aggiunge il direttore - è fare la nostra parte per cercare di ridurre il riscaldamento globale, visto che oltre il 50% delle emissioni di CO2 derivano dal consumo di combustibile fossile». Vendere gas in quanto risorsa finita è, quindi, un problema centrale e il bilancio di sostenibilità diventa un documento indispensabile per comunicare agli stakeholder cosa l'azienda sta facendo e ha fatto per adottare politiche sostenibili, per migliorare le proprie prestazioni economico-ambientali.

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Attraverso il Conto di sistema di Fondimpresa cinque aziende del territorio toscano, tutte sotto i 200 dipendenti (4 del settore chimico e un circolo nautico) parteciperanno per un anno alla formazione sulle tematiche ambientali quali la certificazione ambientale di sistema e di prodotto, l'adozione del bilancio ambientale di sostenibilità, aspetti tecnici e normativi della gestione ambientale, promozione dei comportamenti eco-sostenibili. A organizzare i corsi saranno ingegneri ambientali, professori universitari, consulenti specialistici di specifiche certificazioni e psicologi, che attraverso lezioni frontali, il coaching, la formazione a distanza e il supporto di materiali didattici preparati dall'Istituto Itis Galileo Galilei, (partner del progetto), prepareranno i lavoratori ad affrontare in maniera più eco-sostenibile le loro attività. A fine progetto sarà fatta una pubblicazione per misurare il gradimento da parte dei dipendenti e del proprietario dell'azienda. Se, infatti, la formazione rappresenta un momento di pausa dalle attività lavorative, è necessario valutare il rapporto costi benefici «che è ottimo - conclude Romiti - il costo della mancata produttività dei lavoratori durante le ore di formazione, per noi è un valore aggiunto, non una perdita economica».