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Questo articolo è stato pubblicato il 17 luglio 2010 alle ore 09:46.
L'Antitrust lo caldeggia, i consumatori ci sperano, il governo valuta ancora. Il disegno di legge annuale sulla concorrenza è ormai pronto ma sui tempi di approdo al consiglio dei ministri non c'è ancora certezza. Ventinove articoli compongono la bozza preparata dal sottosegretario Stefano Saglia e dai tecnici del ministero dello Sviluppo economico che hanno continuato a lavorare, in assenza di un ministro titolare da ormai due mesi, limando il testo fino alla versione conclusiva consegnata a Palazzo Chigi martedì scorso. Benzina, commercio, farmaci, concorsi a premio, appalti compongono l'articolato menu che, in base a quanto disposto dalla legge sviluppo del 2009, avrebbe dovuto vedere la luce già a giugno.
A inizio maggio però le dimissioni del ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola hanno cambiato profondamente la scena. Durante l'interim assunto dal premier Silvio Berlusconi l'argomento liberalizzazioni ha assunto una piega diversa: libertà d'impresa e norme anti-burocrazia, affidate al tandem Calderoli-Brunetta, hanno preso il sopravvento entrando direttamente in manovra con la Scia, la segnalazione di inizio attività. Lo stesso ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha posto l'accento sulle semplificazioni ridimensionando il valore delle "vecchie" lenzuolate. Anche per questo adesso bisognerà valutare se Palazzo Chigi ha intenzione di accelerare sul ddl concorrenza portandolo all'esame di uno dei consigli dei ministri pre-vacanze o se il testo resterà ancora in naftalina.
Il disegno di legge è composto da tre sezioni: una serie di disposizioni di immediata applicazione; autorizzazioni all'adozione di regolamenti e decreti ministeriali; principi fondamentali nelle materie di competenza normativa delle regioni e province autonome.
Partiamo dalle misure per la benzina: il ddl prevede la razionalizzazione della rete attraverso contributi per la chiusura di impianti da definire con un decreto legislativo. Via libera alla sperimentazione di 6 mesi dei listini bloccati per una settimana, a nuove forme contrattuali tra società petrolifere e gestori di impianti. Senza barriere la vendita di servizi "non oil" e per i giornali cade il divieto nei distributori sotto la soglia di 1.500 metri quadrati. Misure ad hoc anche per gli stoccaggi petroliferi con l'introduzione di una piattaforma informativa telematica finalizzata all'incontro tra domanda e offerta di logistica. Potranno nascere consorzi tra operatori, preludio per una forma di mercato all'ingrosso dei carburanti.