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Economia Politica economica

Negli Usa a settembre persi 95mila posti di lavoro. Obama: facciamo il possibile per sostenere le pmi

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Questo articolo è stato pubblicato il 08 ottobre 2010 alle ore 14:38.

Negli Stati Uniti sono stati persi a settembre 95mila posti di lavoro nel settore privato. Un dato decisamente peggiore rispetto a quanto stimato dagli analisti, che avevano infatti pronosticato una lettura in calo, ma di sole 10mila unità. L'economia Usa continua dunque a perdere lavoro: a luglio e ad agosto erano infatti già venuti a mancare 165 mila posti. Il tasso di disoccupazione - secondo quanto reso noto oggi dal dipartimento del Lavoro - resta comunque invariato al 9,6% della popolazione attiva.

A pesare sui 95mila posti di lavoro persi é stato soprattutto il settore pubblico che ha perso 159mila unità: a causa dei 77mila posti impiegati nel censimento e ai 76mila lavoratori tagliati dallo stato e dai governi locali alle prese con le riduzioni nel budget. Nel settore privato, i posti di lavoro sono cresciuti di 64mila unità, comunque meno delle attese degli analisti che ipotizzavano un incremento di 75mila unità. Con settembre sono ormai 14 i mesi consecutivi in cui la disoccupazione Usa si attesta al di sopra del 9,5 per cento, si tratta del periodo più lungo dagli anni '30, ovvero dai tempi della Grande depressione seguita al crack del 1929. Il mese scorso nella prima economia globale si contavano 14 milioni 800 mila disoccupati, circa 100 mila in meno rispetto ad agosto. Ma appunto il dato si riferisce solo a coloro che vengono registrati come disoccupati a livello statistico, laddove molti escono dal mercato e finiscono tra i "non attivi".

Relativamente ai principali gruppi d lavoratori, i tassi di disoccupazione risultano sostanzialmente invariati rispetto a settembre: uomini 9,8%, donne 8%, giovani 26%, bianchi 8%, neri 16,1%, ispanici 12,4% e asiatici 6,4 per cento. Il numero dei disoccupati di lungo termine (27 settimane ed oltre) si attesta a 6,1 milioni, in calo rispetto ai 6,8 milioni toccati a maggio.

«Nove mesi consecutivi di crescita di posti di lavoro nel settore privato, sono un risultato positivo, ma la notizia é ridimensionata dal fatto che il dato complessivo parla di un calo di 95.000 unità con il tasso di disoccupazione fermo al 9,6%». Lo ha detto il presidente Obama, commentando il rapporto sull'occupazione durante la visita di una piccola azienda a Bladensburg, in Maryland. «Dobbiamo fare tutto il possibile per accelerare la ripresa», ha aggiunto Obama, sottolineando che «gli americani che cercano posti di lavoro vogliono sentire che le aziende stanno assumendo» perché «troppe persone sono senza lavoro da mesi, se non da anni». Obama ha ribadito che l'amministrazione «sta facendo tutto il possibile» per sostenere le piccole e medie imprese, che sono «le fondamenta dell'economia», ma «i danni provocati da questa recessione sono molto profondi e ci vorrà tempo» prima che la situazione torni alla normalità.

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Anche secondo il presidente del Council of Economic Advisers della Casa Bianca, Austan Goolsbee, il rapporto sull'occupazione «è un'ulteriore prova che l'economia continua a riprendersi, ma occorre fare di più per riportarla sulla strada di una robusta crescita». Per Goolsbee, l'aumento di posti di lavoro non é ancora abbastanza deciso da fare abbassare velocemente il tasso di disoccupazione: «Considerando la volatilità dei dati mensili, é importante non leggere troppo nel rapporto di un solo periodo. Piuttosto, bisogna rimanere focalizzati sugli sforzi per incoraggiare una crescita robusta che porti un solido aumento dell'occupazione»

Le indicazioni giunte oggi dal dipartimento del Lavoro vanno nella direzione indicata ieri ieri dall'Adp: la società specializzata nella gestione in outsourcing delle risorse umane aveva intatti stimato per settembre un calo di 39mila posti. I dati diffusi oggi dal dipartimento del Lavoro giustificano secondo molti analisti un nuovo intervento della Federal Reserve per sostenere la ripresa dell'economia Usa.

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