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Questo articolo è stato pubblicato il 12 ottobre 2010 alle ore 09:24.
Sugli zaini, nei libri per bambini e persino nei formaggini. Barbapapà e Puffi, tra i grandi protagonisti dei cartoon a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, sono tornati protagonisti. Una scelta che si spiega per un intreccio tra sentimentalismo e senso di sicurezza e che indica l'avvio di una nuova strada nelle politiche commerciali delle aziende.
Basta girare tra gli scaffali dei negozi specializzati in oggettistica per la casa per sentirsi osservati da decine di Barbapapà che campeggiano con i loro sguardi buffi e gli occhi strabuzzati su sgabelli, tavolini e appendiabiti. Stesso discorso per i supermarket, con i magneti del celebre cartoon scelti come regalo dai formaggini Bel Paese (Galbani).
Un ritorno di interesse che ha spinto il canale della tv satellitare Nick Jr (Mtv) e la casa editrice Piemme a riproporre i personaggi concepiti dall'ingegno dell'architetto francese Annette Tison e del matematico americano Talus Taylor. «Il classico è tornato di moda perché si sposa con il difficile contesto economico che stiamo vivendo», spiega Roberta Nebbia, amministratore delegato diLicensing Italia, società di consulenza specializzata nell'enterteinment & brand licensing. «Il consumatore è alla ricerca di sicurezze, che ritrova in personaggi paciosi come i Barbapapà. E lo stesso avviene nei rapporti con i buyer della grande distribuzione, che preferiscono i personaggi noti a quelli emergenti».
Forme grafiche semplici e rotonde, colori caldi ed espressione tenera sono, del resto, i tratti distintivi di questi personaggi socievoli e altruisti, impegnati nella difesa della natura da inquinatori e bracconieri. Messaggi che si sposano alla perfezione con le tendenze dominanti oggi nel settore del largo consumo. E che si ritrovano anche nell'altro filone trainante del settore: il ritorno della puffi-mania, che ha conquistato dall'alimentare (Kinder Sorpresa) alle calzature (De Fonseca), alla regalistica (Ediglam), con le aziende fanno gara per poter esporre immagini dei buffi personaggi blu simili a folletti. «E' in corso una riscoperta degli anni Ottanta», riflette Massimiliano Baroglio, licensing manager della The licensing Factory. «Questo perché le decisioni di acquisto sui prodotti per bambini sono spesso prese dalle mamme e le aziende puntano a convincerle proponendo personaggi che hanno animato la loro infanzia».