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Questo articolo è stato pubblicato il 16 ottobre 2010 alle ore 09:46.
PRATO - Una serie di richieste alla politica, sette per la precisione, dal fisco alla burocrazia, alla giustizia. Che vanno dalla totale detassazione e decontribuzione dei premi di produttività, allo spostamenento del prelievo fiscale dalle imposte dirette a quelle indirette, per dire basta «allo sfruttamento delle imprese». E poi una legge costituzionale per dire «no ai condoni fiscali». Vincenzo Boccia, presidente della Piccola industria di Confindustria, è di fronte alla sua platea, quella base di piccole aziende che si sono riunite a Prato per il XII Forum. Lo stato d'animo è di «rabbia ed orgoglio».
Rabbia per la disattenzione della politica «verso i fondamentali del paese», orgoglio «verso le nostre imprese, per i nostri prodotti, il forte legame che abbiamo con i lavoratori».
Quindi, ben venga un impegno di Confindustria, sottolinea Boccia, sui grandi temi di politica economica, politica fiscale, politica industriale. E il numero uno della Piccola si rivolge con una esortazione alla presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, seduta in prima fila, accolta al suo ingresso con tre minuti di applausi. «In questi giorni qualcuno ci ha invitato ad occuparci solo di economia. Ti chiediamo una promessa, quella di continuare ad occuparti di politica per una Confindustria equidistante dai partiti, in grado di contribuire ad una visione di futuro del paese». E ancora: «La politica è una cosa troppo importante per lasciarla solo ai politici, e noi siamo qui contro ogni firma di monopolio».
Tutto questo, comunque, con una premessa: «In una Confindustria che non è bipartisan ma "no partisan" è inutile che qualcuno ci chieda con chi stiamo. È chiaro: stiamo al fianco dei nostri azionisti di riferimento, gli imprenditori e le imprese italiane».
Messaggi analoghi a quelli ripetuti più volte dalla Marcegaglia, commentando gli attacchi di questi giorni che l'hanno vista protagonista: totale autonomia di giudizio sui temi che riguardano il Governo e la politica economica, nessun condizionamento da pressione esterne o dei media. Valori di comportamento che ieri la platea dei Piccoli le ha riconosciuto con lunghi applausi, facendo quadrato attorno a lei. Nell'orgoglio delle pmi c'è anche l'appartenenza alla propria confederazione. Prato è il tradizione appuntantamento annuale: «Siamo in tanti, siamo qui per te, il doppio dell'anno scorso, per dimostrarti la nostra vicinanza». Applausi calorosi. E Boccia ha continuato, rivolgendosi direttamente alla Marcegaglia: «Se siamo tanti è perchè abbiamo un profondo rispetto di chi rappresenta l'istituzione Confindustria. Benvenuta tra noi, benvenuta tra i grandi imprenditori della Piccola Impresa».