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Questo articolo è stato pubblicato il 15 ottobre 2010 alle ore 16:43.
Ancora un attacco alla finanza da parte del ministro Tremonti, che già vertice informale del G-7 di Washington aveva preso di mira i cosiddetti «bankers», cioè la grande finanza internazionale. In un'intervista a Sky il titolare del Tesoro critica la politica troppo accondiscendente verso l'alta finanza.
La crisi, ha detto, «è colpa di chi ha salvato le banche». E poi ha aggiunto: «La politica, i governi sono stati depistati con l'illusione che i banchieri fabbricassero le loro regole». Il ministro ha spiegato come sia opinione comune che la globalizzazione «avrebbe portato e porterà grandi squilibri. Questi - ha detto - sono stati accelerati e deformati da questa finanza e invece di intervenire sulla degenerazione della finanza molti governi hanno salvato la finanza. Non nel caso dell'Italia, ma in molti casi la scelta politica dei governi é stata quella di inventare criteri per cui le regole le facevano i banchieri».
Nella sua intervista il ministro ha anche parlato della regolamentazione della finanza. «Sono tre anni - ha detto - che aspettiamo le regole che i banchieri dovrebbero dare a sé stessi. E quello è stato uno dei più forti trucchi: la politica e i governi sono stati depistati con l'illusione che i banchieri fabbricassero le loro regole».
«Se sei avido - ha detto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti citando Benedetto XVI - è un problema personale ma con il materialismo fine a se stesso è evidente che vai a sbattere. E nel messaggio del Papa c'è questo rilievo». E infine Tremonti ha aggiunto: «Non è vero che più sei ricco più sei felice. Se il capitale è al servizio della società si spiega tutto, ma devi avere anche un senso di responsabilità per ciò che hai tra le mani».