Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 15 novembre 2010 alle ore 12:12.
«I momenti peggiori sono alle spalle, ma crisi non è finita». Lo ha detto la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, intervenendo a Roma al convegno "Quinto elemento", che apre la IX settimana della cultura d'impresa. La crisi, «cominciata come finanziaria - ha ricordato Marcegaglia - é poi diventata industriale: si vede ancora incertezza, instabilità, difficoltà di lettura di cosa abbiamo davanti. Il tema non é solo uscire dalla crisi ma capire che siamo in un contesto diverso».
«I mercati - ha ricordato la leader degli industriali - vivono un momento difficile». La situazione attuale, anche se l'economia è in lieve ripresa, «è molto difficile, un contesto di uscita dalla peggior crisi del dopoguerra». Oggi, ha detto la presidente degli industriali, «siamo in una fase diversa della crisi, quella dell'euro-debito e della credibilità dei paesi».
La numero uno degli industriali ha poi sottolineato che la responsabilità sociale delle imprese «non deve essere un atto spot ma deve essere parte integrante della strategia d'impresa, deve far parte del nostro quotidiano». La resposabilità sociale delle imprese deve diventare «patrimonio condiviso», ma per questo «non servono nuove leggi, nuove regole ma scambi di esperienze e di best practice fra le imprese. La responsabilità sociale delle imprese non può essere una donazione, un atto staccato dalla vita dell'azienda, deve essere parte integrante della strategia e degli obiettivi che ogni imprenditore si pone».
A fine mattinata, entrando nella sede del Fondo italiano di investimento, Marcegaglia ha affrontato il tema della crisi politica. «È un momento molto difficile. Il paese deve essere governato, ovviamente siamo preoccupati della situazione. Non spetta a Confindustria dire cosa deve fare la politica. Ci vuole molta serietà e responsabilità». Marcegaglia è stata poi interpellata sulla Legge di stabilità. E ha ricordato che Confindustria auspicava che ci fossero anche interventi a sostegno dello sviluppo. «Avevamo chiesto la proroga dell'ecobonus, che per noi è molto importante, e il rifinanziamento del credito di imposta per la ricerca - ha detto -. Nella Finanziaria non ci sono, chiederemo che ci siano nel milleproroghe. Bene pensare ai conti pubblici in un momento difficile per l'eurodebito, ma dobbiamo pensare allo sviluppo. Di positivo c'è il tema degli ammortizzatori sociali - ha concluso - ma mancano strumenti a supporto dello sviluppo e della ricerca». (N.Co.)