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Questo articolo è stato pubblicato il 20 novembre 2010 alle ore 13:24.
«Preferiamo la Fiat cruda di Marchionne, ma che sta sul mercato, o la Fiat del passato che prendeva sussidi e andava a fare impianti decotti in giro per il mondo? Io non ho dubbi». Cosi Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria risponde alle domande di Dario Di Vico, editorialista del Corriere della Sera, nel corso di una tavola rotonda all'assemblea dell'Udc di Milano. «Non possiamo nemmeno assecondare logiche del passato: che sia passato il messaggio che a Pomigliano siano stati lesi i diritti dei lavoratori e invece si stava solo dicendo basta con gli assenteisti cronici» prosegue Marcegaglia. «Bisogna guardare avanti, allo scenario internazionale di crisi.
Per Confindustria le elezioni sono solo l'extrema ratio, ha sottolineato Emma Marcegaglia. Tuttavia «Se non ci saranno altre possibilità di avere un governo che governi, allora vengano le elezioni, non possiamo stare in questo gioco». Quello a cui bisogna puntare, in un momento in cui la crisi internazionale non è ancora finita, è «avere un governo che abbia la capacità di governare» e «senza interruzioni, perchè ci sono una serie di problemi che vanno affrontati subito. Non è compito di Confindustria dire come fare, ma è sicuramente nostro dovere dire cosa vogliamo: vogliamo un governo - sottolinea Emma Marcegaglia - che abbia la capacità di governare e fare scelte. Se sarà in grado di farlo, bene, se no bisognerà pensare a qualcosa di diverso». Quello che preoccupa il presidente di Confindustria è una campagna elettorale in un momento ancora complicato: «Avere sei mesi di campagna elettorale davanti, una campagna al fango, in questo momento difficile, è complicato. Non so se sarebbe la scelta giusta». Elezioni dunque solo come extrema ratio. Non convince il presidente di Confindustria l'ipotesi di un governo tecnico. «Sono in grado di governare veramente? - si interroga Marcegaglia - Gli esempi in Italia non sono stati molto positivi».
«Il rischio di infiltrazioni mafiose anche al nord, in aziende del nord, c'è», ha poi detto lapresidente di Confindustria parlando a margine dell'assemblea. Facendo riferimento alla recente polemica tra Roberto Saviano e il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, il presidente di Confindustria ha ricordato di avere parlato del problema già in precedenza: «noi - ha detto - prima di questa polemica, anche perchè lo sentiamo dai nostri associati, abbiamo evidenziato che in un momento di crisi il rischio c'è, tanto è vero che qualche mese fa abbiamo firmato il protocollo della legalità, che impegna le imprese, Confindustria e il