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Economia Politica economica

Trichet rallenta sull'exit strategy. Aste Bce a tasso fisso e liquidità illimitata anche nel 2011

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Questo articolo è stato pubblicato il 02 dicembre 2010 alle ore 13:50.

Asse tra Italia, Spagna e Portogallo contro la Bce tedesca (di Elysa Fazzino).

La Bce frena sulla exit strategy: il presidente Jean-CLaude Trichet, ha annunciato una serie di aste a tasso fisso e liquidità illimitata per i primi mesi del 2011, quando in precedenza aveva previsto di tornare gradualmente alla normalità. È questo uno dei passaggi più importanti della conferenza stampa di oggi all'Eurotower.

Una decisione che è stata presa a stragrande maggioranza dall'istituto centrale europeo anche sulla constatazione «che ci sono state delle tensioni» sui mercati. Il governatore europeo, ovviamente, « non ha voluto fare alcun commento» alla domanda se questo nervosismo fosse legato all'allargamento degli spread su Italia e Spagna. Un no comment dovuto. Anche se a fronte della scelta della Bce, le rivelazioni di oggi del Wall Street Journal - riguardo a pressioni di Roma, Madrid e Lisbona per il mantenimento della politica espansiva - assumono una rilevanza ben differente.

Trichet ha poi aggiunto: «Che la ripresa economica dell'area ha una dinamica di fondo positiva, ma con un livello di incertezza elevato». Ed è per questo che la politica monetaria «resta accomodante» e «il programma di acquisti di bond prosegue». Rispetto all'Irlanda, il presidente della Banca centrale europea sottolinea che «si tratta un piano positivo che contribuisce alla stabilizzazione dei mercati». Sul fronte dell'inflazione la Bce continua a non vedere, nel 2011, un rischio di surriscaldamento delle economie di Eurolandia.

Possibili manovre correttive
La Banca centrale europea, peraltro, richiama tutti i paesi dell'area euro a specificare con precisione le misure di risanamento dei conti relative ai bilanci 2011, e a effettuare «ove sia necessario» eventuali manovre correttive volte a garantire gli obiettivi di aggiustamento prefissati. «Tutti i paesi devono perseguire piani di risanamento credibili - ha aggiunto Trichet - che facciano leva su tagli alla spesa».

Migliorano le stime del Pil
Francoforte ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita economica dell'area euro. Ora sul 2010 stimano una espansione tra l'1,6 e l'1,8 per cento, sul 2011 tra lo 0,7 e il 2,1 per cento. Inoltre, per la prima volta, sono state diffuse stime sul 2012: secondo gli esperti della Bce la crescita si attesterà tra lo 0,2 e il 2,8 per cento.

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I tassi restano invariati
In precedenza, com'era scontato, sul fronte dei tassi, il costo del denaro in Eurolandia è stato lasciato invariato all'1 per cento. ll tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali resta all'1,75 per cento, mentre il saggio che la stessa Bce pratica sui depositi che detiene per conto delle banche commerciali resta allo 0,25 per cento. Sono a questi livelli da oltre un anno e mezzo: dal maggio 2009.

La conferma di questi saggi è stata decisa dalla Bce, durante la riunione odierna del Consiglio direttivo a Francoforte. Un incontro che cade mentre il tema più pressante in agenda resta quello delle tensioni dei mercati che da settimane si sono reinnescate sui rischi di debito di diversi paesi dell'Unione valutaria, fino a portare a un nuovo piano di aiuti di Ue e Fmi per un altro Stato, l'Irlanda.

Tensioni che si sono attenuate solo in questi ultimi due giorni, proprio nell'attesa che oggi la Bce assuma decisioni tranquillizzanti sul proseguimento di alcune cruciali misure anti-crisi a carattere eccezionale, approntate nei mesi passati per contrastare le tensioni della finanza.

Si spera che la Bce prosegua con il suo programma di acquisti mirati di titoli di Stato di paesi dell'eurozona, che serve a garantire il corretto funzionamento dei segmenti sotto stress, ma anche con i rifinanziamenti agevolati a favore delle banche commerciali, in particolare con prestiti a tre mesi.

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