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Economia Politica economica

La Cina scoppia di salute: il 2010 si chiude con pil a +10,3% e produzione a +15,7%. Ma cresce l'inflazione

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Questo articolo è stato pubblicato il 20 gennaio 2011 alle ore 08:22.

La Cina cresce più del previsto. Nel 2010 il prodotto interno lordo ha infatti messo a segno un aumento del 10,3, mentre gli analisti avevano pronosticato una crescita del 9,2%. L'aumento del Pil - secondo quanto risulta dai dati diffusi dal National Bureau of Statistics (NBS) - ha mostrato una lieve accelerazione nel quarto trimestre, dal 9,6 al 9,8%. Il dato del 2010, superiore anche alle stime che puntavano su un +10,1%, segnala che la crescita é stata la più alta dalla crisi finanziaria del 2008 e conferma la forza dell'economia cinese.

Nel 2011 il prodotto interno lordo cinese dovrebbe però rallentare la corsa, crescendo "solo" del 9,5%. Lo riferisce l'emittente di stato China Central Television, citando Li Daokui, consigliere accademico per la Banca popolare cinese (Pboc).

Accelera la produzione industriale
A scoppiare di salute è anche la produzione industriale che nell'anno appena terminato é aumentata del 15,7%, salendo di 4,7 punti percentuali rispetto ai livelli del 2009. Gli investimenti in capitale fisso nelle zone urbane, hanno però mostrato un aumento più lento nel 2010 rispetto al 2009: +24,5% contro il +30,5% dell'anno precedente.

Preoccupazione per l'andamento dei prezzi
Qualche ombra sulla crescita arriva però dal fronte dell'inflazione: l'indice dei prezzi al consumo (+4,6% a dicembre dopo il +5,1% del mese precedente, record degli ultimi 28 mesi) è salito del 3,3% nell'intero 2010, tre decimi di punto in più rispetto al target del Governo. Aumento che dovrebbe, fra l'altro, continuare anche nel 2011, con l'indice "visto" dagli economisti attorno al 3,9%. A preoccupare il governo di Pechino è soprattutto l'impennata dei prezzi immobiliari, alimentata dall'iniezione massiccia di liquidità garantita negli ultimi due anni per far fronte agli effetti della crisi economica.
Un deciso contributo alla crescita dei prezzi è arrivato anche nel 2010 dal versante dei consumi: le vendite al dettaglio sono infatti cresciute del 18,4% migliorando ulteriormente il già solido 15,5% registrato nel 2009. Proprio nel tentativo di frenare l'inflazione, le autorità monetarie cinesi hanno operato a fine 2010 due rialzi dei tassi nel giro di due mesi: l'ultimo - quello del 25 dicembre - ha alzato di 25 punti base sia il parametro di riferimento per i prestiti (ora è al 5,81%) sia quello per i depositi (2,75%).

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Ancora un record dello Yuan sul dollaro dopo l'incontro Obama-Hu
Il giorno dopo l'incontro di stato tra il presidente americano Barack Obama e il suo omologo cinese Hu Jintao, lo Yuan mette intanto a segno ancora un piccolo passo avanti sul dollaro. La valuta cinese, detta anche Renminbi, é salita di due punti base dal giorno precedente ad un record di 6,5883 rispetto al dollaro, secondo il China Foreign Exchange Trading System. Lo yuan si é apprezzato del 3,6% l'anno scorso, ma l'accelerazione dell'inflazione ha portato alcuni analisti a prevedere che quest'anno il valore della divisa potrebbe crescere ulteriormente .

Il Giappone loda gli sforzi compiuti da Pechino
Nel frattempo, il Giappone riconosce il sorpasso del 2010 da parte della Cina quale seconda economia al mondo e, pur in assenza dei dati ufficiali - visto che Tokyo diffonderà i dati sull'anno il 14 febbraio - ammette che «è meritevole di lode» la realizzazione economica di Pechino, grazie agli sforzi compiuti da governo e popolazione. Secondo il neo ministro dell'Economia e delle Politiche Fiscali di Tokyo, Kaori Yosano, la forte crescita della Cina «porterà anche qualche beneficio all'economia nipponica».

Forbes, censisce 383mila super ricchi
Un'ulteriore conferma dell'ottimo stato di salute dell'economia cinese è arrivata da Forbes lo scorso 29 dicembre: secondo il Private Wealth Report della rivista statunitense di economia e finanza nel Paese si contano ormai 383mila individui con un patrimonio personale di 1,5 milioni di dollari investibili (senza contare la prima casa). Nel 2009 erano 331mila. Questi milionari detengono anche il 21,4% degli asset investibili detenuti dall'insieme dei cittadini cinesi per un totale di 22.400 miliardi di yuan (3.381 miliardi di dollari). La Provincia con il maggior numero di superricchi (80mila) é il Guangdong seguito nell'ordine da Zhejiang (40.000), Municipalità di Pechino, di Shanghai e Fujian.

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