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Questo articolo è stato pubblicato il 30 marzo 2011 alle ore 12:45.

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Marchionne vede presto Fiat al 35% di Chrysler. Elkann: ho 35 anni e sono molto speranzosoMarchionne vede presto Fiat al 35% di Chrysler. Elkann: ho 35 anni e sono molto speranzoso

«Confermiamo tutti gli obiettivi per Fiat, che segnerà un forte crescita del business accompagnata da una robusta redditività». Il numero uno della Fiat Sergio Marchionne, parlando all'assemblea degli azionisti, ha ribadito che il target del fatturato 2014 per Fiat sarà di 64 miliardi, quasi il doppio del 2010, e «potrebbe arrivare a 100 miliardi con Chrysler». «Per il 2011 - ha detto Marchionne - ci aspettiamo un miglioramento generalizzato dei mercati, ad eccezione di quello delle autovetture in Europa la cui performance è influenzata dai cali previsti in Italia e in Francia». La crescita quindi sarà sostenuta soprattutto dai mercati emergenti come il Brasile. L'ad si dice fiducioso che l'azienda aumenterà la sua quota di mercato nel secondo semestre di quest'anno «grazie al lancio di nuovi modelli».

Fiat presto al 35% di Chrysler, obiettivo 51% entro l'anno
«Porteremo presto la quota in Chrysler al 35%» ha aggiunto Sergio Marchionne ricordando che, all'inizio dell'anno, la quota è salita al 25%. «Il nostro obiettivo rimane quello di arrivare al 51% di Chrysler entro l'anno» ha aggiunto durante la conferenza stampa dopo l'assemblea. «Fiat non sta americanizzando i propri prodotti - ha sottolineato l'ad. - oltre il 50% delle auto a marchio Chrysler avrà una architettura europea». Marchionne ha fatto sapere che Fiat ha «un insieme di call option per salire al 51% in Chrysler. Non abbiamo ancora deciso quale utilizzare». Per l'ad «la cosa più semplice é rilevare il 16% una volta che siamo saliti al 35% e dopo che abbiamo ripagato i debiti al Governo americano. Esiste poi il diritto, esercitabile da quest'anno, sempre una volta rimborsati i debiti al Governo Usa, di acquistare la quota dello Stato americano, mentre un altro diritto, esercitabile dal 2013 e in scadenza nel 2016, è quello di acquistare il 40% degli interessi del trust Veba nella Chrysler».

La produttività degli stabilimenti italiani
L'ad ha sottolineato ancora che il divario tra la produttività italiana e gli altri stabilimenti Fiat nel mondo sia «evidente». Marchionne ha sottolineato che l'utilizzo della rete italiana è al 54% e scende al 37% se si considera la capacità tecnica, in confronto a percentuali del 126 e del 78% rispettivamnte negli altri paesi. In Italia, ha sottolineato, «sono stati fatti passi importanti per ottenere flessibilità e prospettive sicure» ha osservato riferendosi agli accordi sindacali di Pomigliano e Mirafiori. Marchionne ha ricordato che gli accordi per Pomigliano porteranno alla produzione delle Panda nel secondo o terzo trimestre di quest'anno a 250mila unità rispetto a meno di 20 mila del 2010. Quanto a Mirafiori il progetto per un suv a marchio Jeep e Alfa Romeo, porterà nel terzo o quarto trimestre del prossimo anno l'avvio della produzione che si attesterà su 280mila vetture l'anno. Infine Marchionne ha ricordato che entro l'anno cesserà la produzione a Termini Imerese.

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