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Questo articolo è stato pubblicato il 14 ottobre 2010 alle ore 12:46.

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L'Euribor supera l'1%. Chi ha un mutuo deve preoccuparsi?L'Euribor supera l'1%. Chi ha un mutuo deve preoccuparsi?

L'Euribor balza ai massimi degli ultimi 15 mesi. L'indice trimestrale, base 365/365 ha superato questa mattina la soglia dell'1%: è stato fissato all'1,001 per cento. Quello calcolato su base 360 giorni (anno commerciale) è salito allo 0,987%. Si tratta del 13esimo giorno consecutivo al rialzo per questo parametro - che misura la media dei tassi di interessi a cui le banche europee si prestano i capitali - a cui è agganciata la maggior parte delle rate dei mutui a tasso variabile stipulati in Italia. In rialzo anche l'indice mensile - che pure interessa molti mutuatari - passato da 0,769% a quota 0,771 per cento.

Cosa spinge l'Euribor a questi costanti mini-rialzi? E, soprattutto, chi sta rimborsando un mutuo indicizzato all'Euribor - e che ha beneficiato negli ultimi anni della caduta di questi indici considerato che siamo lontanissimi dal picco del 5,393% toccato l'8 ottobre 2008 - deve iniziare a preoccuparsi?

Partiamo dalla prima domanda. Secondo gli operatori stiamo assistendo a un lento e graduale ritorno alla normalità del mercato interbancario e di un calo della domanda di liquidità, considerato le numerose iniezioni di liquidità operate dalla Banca centrale negli ultimi mesi. Insomma, sui mercati c'è tanta liquidità e gli istituti di credito, quindi, hanno meno bisogno di ricorrere al mercato dei capitali e, di conseguenza, il mercato si avvia lentamente verso una normalizzazione. Del resto, la stessa Banca centrale europea ha comunicato che è pronta a un graduale abbandono delle misure non convenzionali adottate sinora per sostenere la ripresa economica.

I mutuatari devono preoccuparsi? Certo, come è normale aspettarsi, le rate dei mutui a tasso variabile (che oggi si possono sottoscrivere intorno a un tasso finale del 2%) sono destinate ad aumentare nei prossimi mesi, anche se a piccole dosi. Guardando l'andamento dei contratti future sull'Euribor a 3 mesi (scambiati nel circuito londinese Liffe) le previsioni indicano che questo indice arriverà all'1,3% a fine 2011, all'1,6% a fine 2012. Supererà il 2% a dicembre 2013 e arriverà al 2,42% a settembre 2014. In questo scenario le rate di un mutuo a tasso variabile sottoscritto ai livelli attuali resterebbero in ogni caso più basse rispetto a quelle di un fisso stipulato oggi (considerato che le migliori offerte includono un tasso finito del 4,2%).

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TAG: Bce

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