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Questo articolo è stato pubblicato il 01 novembre 2010 alle ore 13:55.

Il giornale quotidiano è il mass media dove più di frequente chi cerca casa legge i prezzi delle abitazioni (a parte coloro che si fanno un'idea guardando i siti dei portali immobiliari). In alcuni casi il lettore resta disorientato perché i valori sono distanti da quelli effettivi. Il Sole 24 Ore ogni sabato su "Casa&case" pubblica un focus città dove sia per le compravendite sia per gli affitti vengono incrociate almeno quattro fonti (in alcuni focus sono state tagliate: se vi interessano potete scrivermi a e.bronzo@ilsole24ore.com): ecco la mappa delle 35 città monitorate pubblicate settimanalmente nel corso del 2010 (per Roma e Milano ci sono anche i prezzi nell'hinterland).
Sabato prossimo usciranno i dati aggiornati di Parma, a cui seguirà Bergamo e così via. In Italia, purtroppo, non ci sono i notai che certificano i prezzi dei rogiti, come in Francia. I dati forniti delle agenzie immobiliari - così ci garantiscono i responsabili degli uffici studi - si riferiscono alla cifra indicata sui compromessi. Ma anche tra i vari network le differenze restano.
Lo scorso primo marzo sul Sole 24 ore del Lunedì è uscito un servizio - che riproponiamo - a cura di Cristiano Dell'Oste in cui partendo dal Codice delle valutazioni immobiliari dell'Abi l'autore racconta come un perito di Crif (Centrale rischi finanziari) abbia determinato il valore di un appartamento a MIlano, in zona corso XXII marzo, risultato poi differente rispetto ad altre quattro fonti riportate nel servizio. Il tutto può rappresentare un'utile lettura per chi sta cercando casa.
Esperienza, colpo d'occhio, conoscenza del mercato: le qualità di un bravo perito non sono troppo diverse da quelle di un critico d'arte. Ma la valutazione degli immobili, con gli ultimi sviluppi normativi, è destinata ad allontanarsi definitivamente dall'expertise delle tele d'autore. E le perizie basate sull'attribuzione di un valore al metro quadrato sono destinate a sparire.
Il Codice delle valutazioni immobiliari dell'Abi – ora in fase di consultazione alla Banca d'Italia e all'agenzia del Territorio – imprime un'ulteriore accelerazione all'applicazione degli standard di valutazione internazionali, riprendendo i princìpi già contenuti nel Codice delle valutazioni immobiliari di Tecnoborsa.
Utilizzare gli standard significa rendere il processo di valutazione "trasparente", così da consentire a chiunque di verificarne la correttezza. «Significa, semplificando, sostituire le valutazioni fondate solo su giudizi soggettivi con procedimenti quantitativi basati sulle rilevazioni dei dati reali», spiega Giampiero Bambagioni, vicepresidente di Tecnoborsa.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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