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Questo articolo è stato pubblicato il 03 novembre 2010 alle ore 12:29.
Quando le Borse corrono e corrono anche il barbiere, racconta la leggenda, comincia a comprare azioni. Ma quando i mutui sono più convenienti, lo stesso barbiere che ha comprato la casa a debito, corre a cambiarlo? Se c'è qualcuno che non lo fa, commette un errore finanziario non da poco. Perché con i tassi ai minimi di sempre (il tasso della Banca centrale europea è fermo da 18 mesi all'1%, gli indici Euribor girano intorno a questa soglia e sono nettamente più bassi rispetto alla media storica del 3%) pagare oggi su un prestito con garanzia ipotecaria interessi superiori al 5% annuo (per essere parchi) è uno spreco.
In questa fase schizofrenica dell'economia, imballata su un costo del denaro mai così basso, spesso ci si concentra su come far fruttare i propri risparmi quel mezzo punto in più (che di per sé non è un errore sia chiaro) piuttosto che focalizzarsi su come approfittare dei tassi appiattiti per risparmiare sul debito. In poche parole: per un piccolo risparmiatore che sta rimborsando un mutuo, azzeccare il giusto tasso può permettere di ottenere un rendimento (in termini di risparmio sulla rata) nettamente superiore a quello che offrono oggi titoli di Stato, conti di deposito e altri strumenti pratici che consentono di remunerare la liquidità.
Un esempio? Investendo 10mila euro in uno strumento che remunera il 2% netto si ottiene un rendimento di 200 euro l'anno. Azzeccare, invece, il mutuo più conveniente, nell'esempio di un finanziamento di 130mila euro da rimborsa in 25 anni (le condizioni medie oggi di mercato) può determinare un risparmio mensile di 200-300 euro al mese. Che, letto al contrario, equivale un "rendimento" tra i 2.400 e i 3.600 euro l'anno.
Questo consiglio vale sia per chi sta per stipulare un nuovo mutuo ma anche per chi sta già rimborsando un mutuo e non è soddisfatto del tasso (come non lo saranno, ad esempio, coloro che hanno bloccato un fisso tra il 2007 e il 2008, quando i mutui a tasso fisso costavano, nel complesso, dal 5 al 6,5 per cento). In questi casi, chi non ha ancora preso le contromisure, qualcosa può fare per risparmiare e ottimizzare la gestione finanziaria del bilancio famigliare. Ecco come fare ad abbassare la rata del mutuo in tre mosse.
Regola numero 1
La prima mossa è individuare il debito residuo da versare (dato dalla differenza tra il capitale chiesto in prestito alla banca che ha concesso il mutuo e quello sinora restituto). Dopodiché è bene appuntarsi anche l'importo dell'ultima rata e il Taeg (Tasso annuo effettivo globale) che si sta pagando, e gli anni che mancano all'estinzione naturale del mutuo. A questo punto si è in possesso di tutti gli strumenti per provare a migliorare le condizioni del proprio mutuo.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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