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Questo articolo è stato pubblicato il 17 gennaio 2011 alle ore 15:21.
Gli stadi e gli impianti sportivi saranno solo la punta dell'iceberg. Ce n'è per tutti i settori e per tutte le dimensioni di impresa: dai trasporti pubblici all'asfalto delle strade, dagli alberghi al risanamento di interi quartieri residenziali, dalle reti elettriche a quelle telefoniche. A partire da adesso, per chi vuol fare business in Brasile la parola d'ordine è sport. Perché tra i Mondiali del 2014 e le Olimpiadi di Rio del 2016, soltanto il governo è pronto a spendere qualcosa come 33 miliardi di euro. Cui vanno sommati tutti gli altri fondi: secondo la Banca nazionale di sviluppo economico e sociale di Brasilia (Bndes), per i soli Mondiali sono attesi altri 60 miliardi di investimenti diretti nel settore del turismo e delle comunicazioni.
Difficile pensare alla Rio olimpica proprio in questi giorni dell'emergenza legata alla drammatica inondazione. Ma la città non smette di guardare al futuro che l'aspetta. E cerca partner per costruire tutto quello che ha in mente. Domani a Roma sbarcherà un parterre de roi: saranno rappresentati il ministero dello Sport e quello del Turismo, il Comitato organizzatore dei Mondiali del 2014 e la Bndes, l'Associazione brasiliana dell'infrastruttura e dell'industria di base (Abdib) e la Federazione degli industriali dello stato di San Paolo, l'Unione delle industrie delle costruzioni dello stato di Rio e i principali colossi dell'edilizia carioca. Tutti presenti al convegno organizzato da Ice e Confindustria per presentare alle imprese italiane concretamente, appalto per appalto, le opportunità di business che il Brasile dello sport mette sul piatto.
«L'Ice – ricorda il suo presidente, Umberto Vattani – ha avviato già dal 2007 il progetto Italy for Sport, per offrire alle aziende italiane occasioni di incontro con le istituzioni coinvolte nell'organizzazione dei maggiori appuntamenti sportivi internazionali. Anche a tal fine, abbiamo acquisito la partecipazione di due delle maggiori imprese di costruzione del Brasile, Costrutora Norberto Odebrecht e Carioca Engenharia, nonché della Bndes, l'ente pubblico che firmerà i contratti di concessione dei crediti, per chiarire i meccanismi di finanziamento dei grandi lavori. Questa azione verrà accompagnata in Brasile dalla rappresentanza diplomatica e dagli uffici Ice di San Paolo e Rio de Janeiro che seguiranno da vicino l'evolversi degli investimenti italiani fornendo alle aziende il necessario supporto».