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Questo articolo è stato pubblicato il 25 gennaio 2011 alle ore 12:51.
Il fondo salva-Stati europeo (European financial stability facility) ha emesso oggi il suo primo bond. Titoli a 5 anni (con scadenza luglio 2016) con rating tripla A ma con un rendimento superiore al corrispettivo Bund tedesco (che pure ha il massimo di giudizio sulla solvibilità ed è considerato il titolo più sicuro fra i governativi dell'Unione europea). Nel dettaglio, il rendimento lordo è stato fissato a 6 punti base sopra il tasso midswap a 5 anni (oggi 2,715%), nella parte bassa della forchetta inizialmente prevista tra 6-8 punti base. Il Bund tedesco a 5 anni viene trattato invece oggi sul mercato secondario intorno al 2 per cento, circa 70 punti base in meno. Differenziale che spiega, a parità di rating, l'elevato interesse da parte degli investitori verso il nuovo eurobond.
Forte domanda, 500 investitori
Secondo le prime indiscrezioni, infatti, non tutti i fondi istituzionali internazionali (oltre 500) che avrebbero prenotato l'acquisto - coordinato da Hsbc, Citigroup, Société Générale - sarebbero stati accontentati. O, perlomeno, per l'intero importo richiesto. La domanda, infatti, sarebbe stata di 43 miliardi di euro, nettamente superiore all'offerta di 5 miliardi di euro.
Dove andranno i finanziamenti
I soldi raccolti con questa prima emissione serviranno ad erogare la prima tranche di aiuti all'Irlanda, l'unico paese che finora ha fatto ricorso al fondo (il piano di aiuti alla Grecia è precedente alla nascita dell'Efsf). In questo modo l'Irlanda, anziché pagare tassi al 7,5% (quanto quotano oggi i titoli a 5 anni di Dublino) è soggetta a interessi del 2,7% (beneficiando del rating più elevato che hanno i paesi che hanno creato il fondo Efsf). Il piano di aiuti all'Irlanda - a cui contribuiscono anche l'Fmi e alcuni paesi fuori dell'Eurozona come il Regno Unito - ammonta complessivamente a 85 miliardi di euro, col fondo salva-Stati che ne dovrà tirare fuori 16,5 nel 2011 (attraverso tre emissioni di titoli, di cui due nei primi sei mesi dell'anno) e 10 miliardi nel 2012.
Differenza tra i vari Eurobond
Il bond emesso oggi dal fondo salva-Stati non va confuso con l'Eurobond emesso a inizio mese dal Meccanismo europeo di stabilità (5 miliardi di controvalore dei titoli con scadenza il 4 dicembre 2015, offerti a un rendimento pari al midswap maggiorato di 12 punti base). Questo bond, infatti, è garantito dal bilancio dell'Unione europea (rating AAA) mentre il bond emesso oggi dall'European financial stability facility è garantito dai bilanci dei singoli paesi europei che vi hanno aderito. Il fondo - che ammonta attualmente a 440 miliardi di euro anche se in più, fra cui il commissario Ue Olli Rehn o gli stessi studiosi dell'Fmi, auspicano debba essere rimpolpato - non può però emettere un controvalore di bond superiori ai 255 miliardi di euro. Tale è l'importo garantito dai paesi, fra quelli che vi hanno aderito, con il rating più alto.
Sia il fondo-salva Stati che quello del Meccanismo europeo di stabilità vanno distinti dal tanto auspicato Eurobond di Tremonti, che implica la creazione di un'Agenzia europea del debito a cui si è duramente opposta la Germania.
Aperti anche ai piccoli risparmiatori
L'Eurobond emesso il 5 gennaio dal Meccanismo europeo di stabilità è quotato sul mercato Euromts. Viene scambiato al prezzo di 99,34 che corrisponde a un rendimento del 2,65% lordo a scadenza (aumentato rispetto al 2,5% dell'emissione). Il lotto minimo di investimento è pari a 1.000 euro ed è quindi disponibile anche per un investitore privato che si rechi in banca che abbia accesso al mercato Euromts. Lo stesso lotto minimo previsto per l'Eurobond emesso oggi dall'European financial stability facility che dovrebbe essere quotato sul mercato secondario (e quindi teoricamente disponibile anche ai piccoli risparmiatori) a partire dal 1 febbraio. Si tratta di titoli interessanti anche per un piccolo investitore? «Per i risparmiatori che nel dna hanno un basso profilo di rischio e quindi sono tecnicamente orientati verso soluzioni prossime al Bund tedesco questi titoli sono certamente da preferire perché pagano di più, a parità di rischio», spiega Angelo Drusiani, esperto del mercato obbligazionario di banca Albertini Syz.
Successo (rendimenti in calo) per l'asta spagnola
Anche la Spagna ha fatto nuovamente ricorso al mercato obbligazionario. Il Tesoro di Madrid ha lanciato un'emissione obbligazionaria a 3 e 6 mesi per 2,245 miliardi di euro con tassi in ribasso rispetto alle precedenti emissioni similari. La domanda totale é stata di quasi 12 miliardi di euro, che ha permesso alla Spagna di raggiungere l'obiettivo di raccogliere da 2 a 3 miliardi. Per i buoni a 3 mesi, il Tesoro ha emesso 945 milioni di euro con un tasso medio dello 0,980%, in calo significativo dal tasso dell'ultima emissione di questo tipo, il 28 gennaio (1,804%) e da quella di lunedì (1,050%). Sui buoni a 6 mesi, ha emesso 1,3 miliardi di euro a un tasso medio dell'1,817%, ben inferiore a quella della volta scorsa (2,597%) e a quella di lunedì (1,425%).
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