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Questo articolo è stato pubblicato il 28 gennaio 2011 alle ore 08:00.
All'avvicinarsi del decimo anniversario dalla nascita del concetto di Bric (Brasile, Russia, India, Cina) sempre più spesso mi viene chiesto che impatto avrà l'avanzare di queste nuove superpotenze economiche sull'America. Il potere incalzante dei Bric, in particolare della Cina, causerà il crollo dell'economia americana?
«Sistema finanziario più a rischio di prima» (di Vittorio Da Rold)
Prima di provare a rispondere a questa domanda è opportuno analizzare la situazione economica degli Stati Uniti e dei Bric. Sull'America circolano attualmente affermazioni scontate: alcuni ritengono che la più grande potenza economica al mondo sia stata definitivamente danneggiata dalla crisi finanziaria, e mettono in evidenza tassi di disoccupazione molto elevati, consumatori sovra-indebitati e forte dipendenza da capitali esteri. La crisi del credito, senza dubbio, ha avuto un impatto profondamente negativo sui singoli e sulle imprese, ma non credo che si possa affermare che i fondamentali del sistema economico americano siano stati definitivamente distrutti. Inoltre, guardando alla produttività di base, associata a un buon andamento demografico e ai bilanci positivi delle imprese, indicano che l'America ha intrapreso la via della crescita, intorno al 3 per cento. Gli Stati Uniti hanno anche beneficiato di una forte risposta della politica, e i pacchetti di stimolo hanno permesso la crescita, testimoniata da una graduale ripresa dell'economia.
Da una prospettiva macroeconomica, il problema maggiore dell'economia americana è stato il tasso di risparmio che a un certo punto è quasi arrivato a zero. Tuttavia, questo tasso ha registrato una crescita costante a partire dal periodo più negativo della crisi, per arrivare all'attuale 5-6 per cento. Si tratta di un reale progresso sebbene non si sia arrivati a quell'8-10% che ritengo essere il livello che gli Stati Uniti hanno bisogno di raggiungere.
Guardando ai paesi Bric, penso che i fondamentali del quadro rimangano più forti che mai - trend demografici favorevoli, continui aumenti di produttività, aumento del reddito e domanda domestica in rapida crescita. Quest'ultimo aspetto è particolarmente significativo: lasciandosi alle spalle il periodo più nero della crisi finanziaria, molti hanno espresso preoccupazioni sulla possibilità che l'economia mondiale possa "farcela" senza l'appoggio dei consumatori americani.
Può un aumento dei consumi nei paesi Bric e negli altri paesi in crescita compensare la fiacchezza dei consumatori americani? Ne sono fermamente convinto. Mi aspetto che i consumi dei Bric, sia in termini reali che nominali, possano assumere lo stesso peso dei consumi americani entro la fine di questo decennio. Guardando al futuro, fino al 2025, i Bric potrebbero aggiungere una media di mille miliardi di dollari di consumi aggiuntivi ogni anno. La forte espansione della classe media (e quella benestante) sarà il driver per arrivare a questi numeri.