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Questo articolo è stato pubblicato il 14 febbraio 2011 alle ore 19:41.

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È un mercato, ma a volte sembra una bisca. Non dovrebbe accadere quando si parla della Borsa, un luogo dove scambi e prezzi segnalano di per sè la bontà o meno di un titolo. Eppure accade. L'insider trading, l'approfittare cioé di notizie riservate per speculare su un titolo; ma anche la manipolazione dei valori o gli abusi di mercato sono spesso il pane quotidiano di Piazza Affari.

Quante volte si è letto di manager o azionisti che hanno guadagnato illecitamente sul proprio titolo comprando o vendendo ben prima dell'arrivo sul mercato di notizie in grado di cambiare la direzione dei prezzi? E così le pratiche manipolative sono un grande problema: soprattutto per i piccoli risparmiatori, quelli più indifesi quelli più in balìa degli umori o meglio delle "furbate" delle mani forti del mercato. Già ma come è possibile difendersi, come evitare di finire nella trappola della speculazione?

Non è facile, ma basta saper interpretare i segnali del mercato per avere qualche consapevolezza in più. Gli indicatori da osservare Il primo indicatore da osservare con accuratezza sono i prezzi e le quantità delle azioni scambiate giornalmente. Si è in presenza di un quadro anomalo o meglio non fisiologico se prezzi e volumi cambiano in modo abnorme rispetto all'andamento consueto. Il cambio di passo segnala che qualcuno è all'opera sul titolo. A questo punto va verificato se quel cambiamento è in relazione a notizie apparse che riguardano la società. Se nessun evento è accaduto e se non si è nell'imminenza della pubblicazione di dati di bilancio, meglio soprassedere all'idea di intervenire. Spesso infatti i piccoli risparmiatori tendono a salire su un titolo quando il movimento speculativo è già avvenuto. Quindi si beccano in pieno la successiva caduta del prezzo. Un caso eclatante è quello antico di Poligrafica San Faustino.

Tra il 2003 e il 2005 a ogni solleone agostano il titolo della società della famiglia Frigoli scattava verso l'alto con performance stratosferiche per poi sgonfiarsi subito dopo. Non si è mai capito perché, ma di certo quegli strappi non c'entravano nulla con l'andamento della società. Poligrafica, al contrario, negli ultimi 5 anni non ha fatto che declinare lentamente.
Occhio alle Opa e alle fusioni.

Un altro capitolo che può vedere all'opera gli insider è quello delle Opa. È una ghiotta tentazione per chi sa che avrà luogo l'operazione comprare in anticipo il titolo, perché è destinato automaticamente a salire fino a raggiungere il prezzo prefissato.
La stessa Consob monitora sempre con attenzione i salti in avanti dei prezzi. Se nei giorni o settimane prima dell'annuncio ufficiale il titolo è salito, c'è da scommettere che era all'opera qualche insider. Discorso analogo per le fusioni. Anche lì c'è un rapporto di concambio che fissa il livello di prezzo.

Chi sa compra prima finché il valore è più basso. Salirà in automatico, senza rischio alcuno per chi specula. I movimenti degli intermediari I broker hanno l'obbligo di segnalare a Consob le operazioni sospette che transitano sui loro book. Spiega un operatore anziano: «Se un parente stretto di un capo-azienda si mette improvvisamente a comprare a tappeto il titolo, quella è un'operazione sospetta e va segnalata all'Autorità». Cosa fa la Consob? Monitora le comunicazioni dei broker. E sta molto attenta a chi non comunica mai. Brutto segno. Da tenere d'occhio.

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