Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 01 marzo 2011 alle ore 16:50.

My24
Bernanke: crescita a rischio per i rincari del greggio, pronti a contrastare l'inflazione con ogni mezzo (Afp)Bernanke: crescita a rischio per i rincari del greggio, pronti a contrastare l'inflazione con ogni mezzo (Afp)

L'inflazione potrebbe segnare un rialzo temporaneo a causa dell'aumento dei prezzi del petrolio. Lo ha detto il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, nel corso dell'audizione semestrale alla Commissione Bancaria del Senato. Bernanke ha aggiunto che un aumento «sostenuto» del greggio e delle altre materie prime potrebbe compromettere la crescita e la stabilità dei prezzi. Per questo la Fed - ha assicurato Bernanke - «continuerà a monitorare con attenzione questi sviluppi e sarà pronta a rispondere con tutti i mezzi necessari per sostenere la ripresa in un contesto di stabilità dei prezzi».

Geithner: i danni dei subprime sono ancora profondi urge la riforma dei mutui immobiliari

Così la rivolta del Maghreb può influenzare le scelte della Bce al bivio tra inflazione e rischi sovrani

Inflazioneminaccia per la ripresa
La notizia è stata accolta negativamente dalla Borsa americana che, dopo un avvio in positivo ha invertito la rotta. I principali indici viaggiano in territorio negativo. Il timore degli investitori è che un eventuale aggravarsi della situazione sul fronte dei prezzi possa compromettere la ripresa.

I timori di una stretta monetaria
L'incertezza di molti è poi quella di una stretta monetaria o, quantomeno a un'interruzione alla politica di quantitative easing (acquisto di titoli di stato). Nel suo discorso Bernanke non ha fatto capire quale sarà il prossimo passo della Fed dopo la conclusione del piano di acquisto di titoli di stato messo in atto per sostenere occupazione e crescita. Per quanto riguarda l'eventuale rialzo dei tassi occorre ricordare che la Fed, nel prendere le sue decisioni, si riferisce normalmente all'inflazione "core", cioè depurata dai rincari di alimentari e carburanti. Il dato per ora resta sotto controllo: a gennaio è salita dello 0,8 per cento. Anche alla luce di questi dati il numero uno della banca centrale ha ribadito che il costo del denaro rimarrà basso.

Bernanke difende le sue scelte
Ma quale ruolo ha avuto la banca centrale americana in questo ritorno dell'inflazione? I principali critici alle scelte di Bernanke sostengono infatti che la sua politica monetaria ultra espansiva non abbia fatto altro che incentivare la speculazione sui mercati (tra cui quello delle materie prime) e la conseguente crescita dei prezzi. Bernanke su questo fronte ha difeso il ruolo della Fed, sottolineando che le politiche accomodanti adottate non hanno contribuito al rialzo globale dei prezzi delle materie prime. «I prezzi - ha fatto notare - si sono alzati in modo significativo in riferimento alle maggiori valute e questo dimostra che le variazioni del dollaro poco probabilmente sono state un fattore importante negli aumenti degli ultimi mesi».

Mercato del lavoro ancora debole
Bernanke ha dato indicazioni poco incoraggianti sul fronte del mercato del lavoro che, ha precisato, ha visto solo modesti segnali di ripresa. «Ci vorranno ancora degli anni prima che l'occupazione negli Stati Uniti possa tornare a livelli normali» ha detto precisando tuttavia che si intravedono alcuni «segni di ottimismo». La Federal Reserve prevede infatti una crescita dell'economia americana tra il 3,5 e il 4 per cento nel 2011, con un tasso di inflazione tra l'1,25 e l'1,75 per cento. Si tratta di una revisione al rialzo rispetto alla precedente stima della Fed che vedeva la crescita quest'anno a un massimo del 3,9 per cento.

Il default degli Usa sarebbe un «vero caos»
Nel suo intervento Bernanke ha anche parlato dell'ipotesi di un default sul debito pubblico americano. Un'eventualità che il numero uno della Fed ha definito «molto pericolosa» e che rischia di causare un «vero caos» a livello globale. Bernanke ha agitato lo spettro di una possibile bancarotta degli Stati Uniti riguardo la proposta, avanzata dai repubblicani, di mettere in relazione la ristrutturazione del budget con l'imposizione di un tetto al livello del debito pubblico a breve termine. Bernanke, che si è detto favorevole a qualunque misura che aiuti a risanare i conti pubblici americani, ma ha messo in guardia dai pericoli che comporterebbe una legge che legasse un aspetto profondamente politico (la ristrutturazione del budget e l'allocazione della spesa pubblica) con uno prettamente finanziario (la gestione del debito). Il rischio è quello di un'impennata dei tassi di interesse che renderebbe insostenibile il debito americano, innescando un default dalle conseguenze catastrofiche.

Commenta la notizia

Listino azionario italia

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Principali Indici

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Shopping24

Dai nostri archivi