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Questo articolo è stato pubblicato il 03 marzo 2011 alle ore 08:56.
di Vittorio Carlini
Il consensus indicava che la Bce avrebbe lasciato i tassi fermi. E così è stato. Il saggio di rifinanziamento principale è stato confermato all'1 per cento. Quello per il finanziamento marginale (l'overnight pagato dagli istituti di credito in caso di deficiti di liquidità) è rimasto all' 1,75 per cento; così come non si è mosso il saggio sui depositi, cioè ciò che l'Eutower "sborsa" alle banche primarie sui loro prestiti overnight: stabile allo 0,25 per cento.
La novità è, però, arrivata dopo, nella consueta conferenza stampa che segue alla decisione di politica monetaria. Il presidente della Bce Jean Claude Trichet, dapprima, ha rimarcato : «Nel breve periodo, ci sono segni di una pressione per la crescita dell'inflazione, soprattutto a causa delle quotazioni dell'energia e delle commodity». Poi, ha specificato: « Sul medio-lungo periodo i prezzi al consumo dovrebbero rimanere sotto, o vicini, al 2 per cento», cioè il target dell'Istituto centrale. Alla fine, tuttavia, ha tirato fuori dal cilindro la novità: «È possibile, seppure non certo, che già in aprile» ci sia un rialzo dei tassi. «Sarebbe comunque sbagliato - ha aggiunto Trichet - interpretare le mie parole come l'inizio di una serie di aumenti del costo del denaro». Insomma, l'inflazione non farà paura sul lungo ma nel breve una "aggiustatina" al costo del denaro, in scia al rialzo del petrolio alla crisi del Nord Africa e alla corsa degli emerging market, forse è meglio darla.
Quale entità del rialzo?
In merito all'entità del possibile ritocco all'insù, il banchiere centrale non ha voluto dare indicazioni. «Non è corretto - ha affermato - pensare che potremmo aumentare il tasso di riferimento di 50 punti base già dal mese prossimo», solo per evitare ulteriori mosse successive. Ovviamente, però, si tratta di una «decisione che spetta al Consiglio».
Misure non standard anche nel II trimestre 2011
Ma non è solo costo del denaro. Un altro aspetto molto atteso daagli operatori era la strategia sulle misure straordinarie in favore della liquidità. Su questo fronte, Eurotower ha deciso di continuare le aste settimanali di rifinanziamento (così come quelle a un mese) con una procedura a tasso fisso e volume illimitato, almeno fino al 12 luglio 2011. Inoltre, saranno mantenute le aste agevolate a tre mesi (27 aprile, il 25 maggio e il 29 giugno). Insomma, le misure non-standard non spariscono almeno fino alla fine del secondo trimestre dell'anno.
Migliora la visone sulla crescita europea
Al di là della stretta politica monetaria, Trichet ha dato ulteriori indicazioni sulla view dell'Istituto centrale rispetto all'economia. Un outlook piuttosto positivo. Gli economisti di Francoforte hanno rivisto al rialzo le stime di crescita nell'Eurozona per il 2011: dalla precedente previsione di un incremento del Pil all'1,4%, si è arrivati alla crescita media dell'1,7% (la forcheta varia dall'1,3 al 2,1 per cento). Gli esperti hanno corretto al rialzo anche le indicazioni sul Prodotto interno lordo del 2012: dall'1,7% si è passati all'1,8 per cento.
L'attacco ai paesi dell'Emu sulla riforma
Infine, la stilettata ai governi dell'Unione monetaria. Le proposte di riforma della governance economica europea giunte dalla Commissione Ue «non vanno abbastanza a fondo», ha detto Trichet. Nel recepirle i governi «le hanno perfino indebolite». «Bisogna avere una maggiore automaticità delle sanzioni contro i paesi con eccesso di deficit e debito. Contiamo sul Parlamento europeo - ha concluso Trichet -, perchè aiuti l'Europa a far tesoro della lezione della crisi finanziaria».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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