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Questo articolo è stato pubblicato il 08 marzo 2011 alle ore 16:30.

Bulgari a caro prezzo, ma per Lvmh ne vale la penaBulgari a caro prezzo, ma per Lvmh ne vale la pena

Il Times, oltre a dire che "Lvmh aggiunge Bulgari al suo cofanetto di gioielli", spiega perché "i diamanti sono i migliori amici" non solo delle ragazze ma anche dei miliardari. E il Telegraph nota che Lvmh ha "occhio per gli affari".

In un'intervista su Le Figaro - "Un'opportunità che Lvmh non poteva lasciar passare" - Arnault manda anche un messaggio a Hermès: "Spero che l'associazione con Bulgari mostrerà a tutti che certe famiglie, che hanno costruito attraverso generazioni un marchio emblematico della più alta qualità artigianale, possono comprendere l'interesse in un avvicinamento a Lvmh". Arnault ribadisce a Hermès di essere un "azionista pacifico" e di intendere sostenere gli azionisti e la loro strategia. Per La Tribune, "Bernard Arnault continua a fare piedino a Hermès": l'accordo con Bulgari può fare da modello alla famiglia Hermès.

Le Figaro pubblica anche un'intervista all'ad di Bulgari Francesco Trapani - "Bulgari aveva bisogno di un partner ambizioso" -. "Non è una cessione. Abbiamo fatto uno scambio d'azioni e ci siamo anche rafforzati nel capitale di Lvmh, di cui avremo il 3,5%. Cambiamo il profilo della nostra avventura: eravamo imprenditori, saremo in più investitori". Trapani definisce Lvmh "Il partner ideale".
Le Figaro intervista anche Francois Arpels, managing director di Bryan Garnier: è lui a definire Lvmh e Bulgari "la coppia perfetta".

"Lvmh si offre Bulgari per entrare nel trio di testa dei gioiellieri mondiali", titola Les Echos sulla homepage del suo sito.

L'operazione costerà complessivamente 4,3 miliardi di euro: si tratta della "più importante acquisizione nella storia di Lvmh". Per convincere la famiglia Bulgari a cedere l'impresa, concupita anche da gruppi come Richemont e Ppr, Arnault ha accettato di pagare "un prezzo alto": i 12,25 euro per azione offerti rappresentano un premio del 61% rispetto all'ultimo corso Bulgari a Milano. L'importo totale equivale al quadruplo del fatturato di Bulgari. Ma agli occhi di Arnault, "il gioco vale la candela".

In un blog intitolato "Lusso, l'eccezione francese", Les Echos nota che il settore francese del lusso decisamente "non conosce crisi". Sono i mercati emergenti che trainano la crescita del settore del lusso, soprattutto la Cina.

Le Monde – "Con Bulgari Lvmh aggiunge un gioiello al suo impero" – nota che Arnault raggiunge spesso il suo fine e da una decina d'anni Arnault guardava con "ghiottoneria".

Il Wall Street Journal, che titola sulla homepage "Il costoso gioiello Bulgari di Lvmh", insiste sul prezzo alto ottenuto da Bulgari e avanza qualche riserva sul merito finanziario dell'accordo: "Mentre Bulgari si può rivelare una gioiello in senso strategico, i ritorni finanziari appaiono significativamente meno affascinanti".

Nel blog The Source, il Wsj osserva: "L'offerta Bulgari rende la Borsa italiana vittima della moda". L'uscita di Bulgari è un "colpo per la Borsa Italiana" dove la capitalizzazione totale di mercato va riducendosi da diversi anni.

Per di più anche Prada parla di emigrare alla Borsa di Hong Kong. Tutto ciò è "doloroso", scrive il Wsj, poiché i beni di lusso sono un settore chiave per l'Italia. Gucci fa già parte del gruppo francese Ppr, Giorgio Armani e Dolce e Gabbana non sono quotati, e Gianfranco Ferrè è stato di recente venduto a un investitore straniero.
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"Per Bulgari, l'accordo Lvmh spiana la strada alla crescita", titola il New York Times. La transazione rende la famiglia Bulgari il secondo gruppo di azionisti familiari dopo Arnault e i suoi parenti. Inoltre, eleva Trapani a un nuovo livello, come responsabile del business gioielli e orologi di Lvmh. E soprattutto, sottolinea il Nyt, "la vendita fornisce a Bulgari una migliore piattaforma per vendere i suoi gingilli da milioni di dollari a mercati in rapida crescita come la Cina".

La società italiana, aggiunge il quotidiano newyorchese, "non si è mai ripresa dalla recessione globale", che l'ha costretta a tagliare i costi. E tuttavia ha registrato un aumento del 15% del fatturato l'anno scorso, arrivando a 1 miliardo di euro. "Da una parte, manteniamo la nostra personalità e indipendenza", dice Trapani al Nyt, "Dall'altra, potremo trarre vantaggio dalla loro organizzazione più forte".

In una nota di commento, il Nyt osserva che in effetti Arnault ha fatto una grossa spesa. "La maggiore giustificazione per questo accordo rapido e generoso potrebbe essere semplicemente che nel mondo del lusso le opportunità di ottenere target attraenti sono poche e distanti l'una dall'altra. Il magnate francese ha dimostrato, ancora una volta, che sa quando colpire".

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