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Questo articolo è stato pubblicato il 16 marzo 2011 alle ore 09:32.

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La Borsa di Tokyo rimbalza dopo due sedute no: Nikkei a + 5,68%La Borsa di Tokyo rimbalza dopo due sedute no: Nikkei a + 5,68%

Un'altra chiusura in deciso ribasso per le Borse europee in una settimana difficile a causa del violento terremoto giapponese e la conseguente emergenza nucleare. Al termine delle contrattazioni il CAC 40 di Parigi cede il 2,23%, il DAX 30 di Francoforte il 2%, il Ftse 100 di Londra l'1,45% mentre Madrid lascia sul parterre il 2,3%. Male anche Piazza Affari con FTSE MIB e FTSE IT All Share in calo rispettivamente del 2,47% e del 2,26 per cento. Seduta pesante anche a Wall Street dove il Dow Jones ha perso il 2,03% a 11.614,52 punti, il Nasdaq l'1,89% a 2.616,82 punti e lo S&P 500 l'1,94% a 1.256,94 punti.

Vendite sulle banche
Frenano i titoli del comparto bancario (-2,38% l'indice Eurostoxx di settore) dopo il taglio di rating al Portogallo operato dall'agenzia Moody's. A Piazza Affari le vendite colpiscono Intesa Sanpaolo (-5,39%), Unicredit (-4,09%), Mediolanum (-4%). La notizia ha anche indebolito l'euro sceso a quota 1,392 dollari contro 1,3975 della vigilia, mentre il rapporto con lo yen scende a 111,64 da 112,92.

Focus Piazza Affari
In una seduta segnata da pesanti vendite gli unici titoli che chiudono in positivo a Milano sono Enel Green Power (+0,06%) che ha viaggiato in controtendenza in questi giorni a causa dell'aggravarsi dell'emergenza nucleare in Giappone. In rialzo anche Ansaldo Sts (+0,82%), Lottomatica (+0,96%) e Parmalat. Il titolo dell'azienda alimentare ha chiuso in rialzo del 4,20% a 2,48 euro. Un rally notevole in una giornata ribassista. Sono passati di mano quasi 107 milioni di azioni, pari a oltre il 6% del capitale. La speculazione è forte e, commentano gli operatori, sono aperti i giochi in vista dell'assemblea del 14 aprile quando verranno rinnovati i vertici. Oggi Intesa Sanpaolo ha annunciato di essere pronta a presentare una propria lista guidata dall'attuale a.d Enrico Bondi. Gli scambi sono oltre 6 volte la media degli ultimi 30 giorni e fanno seguito a un'altra giornata intensa, quella di ieri, con oltre 75 milioni di azioni trattate (pari al 4,36% del capitale).

Dati macro americani
In giornata è arrivata una serie di dati macro. Nell'ultimo trimestre del 2010 il deficit delle partite correnti degli Stati Uniti si è ridotto a 113,3 miliardi di dollari, incidendo sul prodotto interno lordo con una percentuale del 3 per cento. Stando al dipartimento del Commercio, il dato è migliore rispetto al passivo di 125,5 miliardi di dollari (dato rivisto al ribasso da una stima iniziale di 127,2 miliardi di dollari) del trimestre precedente, il 3,4% del Pil. Inoltre, nella settimana terminata l'11 marzo, le scorte di petrolio sono cresciute di 1,745 milioni di barili a 350,636 milioni, mentre gli analisti attendevano un aumento di 1,1 milioni di barili dopo il rialzo di 2,52 milioni di unità precedente.

Petrolio in rialzo
Il prezzo del petrolio Wti chiude in rialzo a New York ma si assesta sotto quota 98 dollari. Al Nymex il Light crude avanza di 80 cent a 97,98 dollari, dopo aver oscillato tra un massimo di 99,60 e un minimo di 96,22 dollari. I future sul Brent salgono di 2,16 dollari a 110,68 dollari.

Rimbalza Tokyo
Dopo due crolli consecutivi, rispettivamente del 6,18% e del 10,55%, la Borsa di Tokyo
ha chiuso con un forte rimbalzo grazie soprattutto ai massicci acquisti speculativi di titoli deprezzati: al termine di una seduta che si era aperta con il segno più, e che ha registrato un rialzo dopo l'altro, è stata così nuovamente superata la soglia psicologica dei 9.000 punti, sotto alla quale si era conclusa la sessione di ieri.

L'indice Nikkei dei 225 titoli principali ha dunque chiuso a quota 9.093,72 dopo aver guadagnato 488,57 punti pari al 5,68%. Ancora meglio si è comportato il Topix relativo all'intero listino, che a sua volta è cresciuto di 50,90 punti pari al 6,64% per attestarsi infine a quota 817,63.

Yen ai massimi storici sul dollaro
Lo yen è salito fino a 79,73 dollari, nuovo massimo dalla Seconda guerra mondiale. A spingere al rialzo la divisa nipponica è la convinzione che le società giapponesi, soprattutto banche e assicurazioni, incominceranno a rimpatriare asset denominati in yen per contribuire alla ricostruzione delle zone devastate.

Nuovo crollo per le azioni Tepco
In netta controtendenza le azionidel gruppo giapponese di servizi Tokyo electric power (Tepco), che gestisce i reattori nucleari danneggiati dal terremoto, ha perso un altro 24,57% nella seduta odierna. L'azione Tepco da lunedì cede il massimo consentito ogni giorno per un totale di 1.200 yen in tre sessioni, dal suo valore di chiusura di venerdì ha perso oltre il 50% della capitalizzazione.

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