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Questo articolo è stato pubblicato il 16 marzo 2011 alle ore 11:21.
Moody's ha tagliato il rating del Portogallo di due gradini, da "A1" ad "A3", a causa delle deboli prospettive di crescita del paese. In reazione sui mercati si è allargato lo spread tra i titoli di stato decennali di Lisbona e quelli tedeschi (Bund), quest'ultimi considerati i più affidabili dell'Eurozona. Al monento lo differenziale di rendimento è salito a 432 punti, con il Bund a 10 anni che rende il 3,17% e il titolo portoghese al 7,49 per cento.
Titoli all'asta
Sempre in giornata il Portogallo ha lanciato un'emissione da un miliardo di euro a breve termine, in un'operazione caratterizzata da tassi di interesse in netto rialzo e domanda in calo. Nel dettaglio il Tesoro ha venduto i titoli marzo 2012 al tasso medio del 4,331% contro il 4,057% dello scorso 2 marzo.
Il ministro: tassi insostenibili
Dopo l'asta il ministro delle Finanze portoghese Fernando Texeira Dos Santos ha indicato che le attuali condizioni di finanziamento del Portogallo sono «insostenibili» nel lungo termine.
«Senza austerity costretti a chiedere aiuti come Grecia e Irlanda»
Per questo motivo, se non verranno approvate le nuove misure di austerità proposte dal governo, il Portogallo sarà costretto a chiedere un pacchetto di aiuti economici come Grecia e Irlanda. Il ministro ha parlato dopo che l'opposizione ha negato il via libera agli ulteriori tagli alla spesa elaborati dall'esecutivo socialista del premier Jose Socrates, che non gode di una maggioranza in parlamento. Il pacchetto di misure, chiamato "Programma di Stabilità e crescita", era stato presentato a sorpresa in occasione del vertice Ue dello scorso venerdì e include duri interventi sulle pensioni e tagli al welfare, alla sanità e all'educazione, provvedimenti che si aggiungono agli aumenti delle imposte e alla riduzione degli stipendi nella pubblica amministrazione già varati nei mesi scorsi.
L'ambizioso obiettivo del governo Socrates è tagliare di 7,3 punti percentuali il deficit/Pil, portandolo al 4,6% alla fine dell'anno per poi rientrare nei parametri di Maastricht a fine 2012. Il partito socialdemocratico, principale forza politica di centro-destra, si era astenuto sui tre precedenti pacchetti di tagli, consentendone l'approvazione, ma su quest'ultimo ha alzato le barricate.
«Si è arrivati a un punto di non ritorno» ha dichiarato ieri il leader del partito, Pedro Passos Coelho. Nella notte è però arrivata la doccia fredda del downgrade del debito sovrano da parte di Moody's, che Texeira Dos Santos ha questa mattina imputato all'«incertezza» della situazione politica del paese.
Più duro il premier Socrates, che in un'intervista televisiva ha accusato i socialdemocratici di voler aprire una crisi che costringerebbe Lisbona a ricorrere ad aiuti finanziari esteri. «Non vogliamo fare la fine di greci e irlandesi», ha chiosato il premier, che ha sfidato l'opposizione a presentare delle proposte alternative.
Secondo alcuni analisti, il centro-destra vorrebbe andare alle urne perché, secondo i sondaggi, uscirebbe molto probabilmente vincitore se le elezioni si tenessero in questo momento. Ma, con il fiato dei mercati sul collo, è un'opzione che Lisbona potrebbe non essere in grado di permettersi.
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