I ministri Sacconi e Galan: «Si facciano aventi gli italiani»
Dal governo parlano il ministro del Welfare Maurizio Sacconi e il titolare delle politiche agricole Giancarlo Galan. «I francesi - dice il primo - hanno sviluppato alcune capacità nella distribuzione agroalimentare. Non di meno noi abbiamo capacità nell'agroalimentare molto evidenti e presenze molto importanti, che mi auguro vorranno fino in fondo proporsi per dare continuità ad una storia italiana, per quanto contraddittoria». Galan, da parte sua auspica che «alla garà in corso partecipi chi in Italia sia in grado di garantire ulteriori successi dopo quelli ottenuti da chi ha bene operato per compiere lo straordinario risanamento di Parmalat». Poi conclude indicando «risanamento e rilancio» tra gli obeittivi che una cordata italiana potrebbe onorare al meglio «nell'esclusivo interesse di quei produttori e di quei consumatori che pretendono una qualità eccellente per tutto ciò che si produce nel nostro Paese».

Damiano (Pd): «Il governo non ha una politica economica»
Cesare Damiano, capogruppo Pd in Commissione Lavoro della Camera, accusa però il governo di passività. «Il tentativo di scalata francese ai danni di Parmalat, dopo i casi Bulgari e Ferré, solo per citare le vicende più recenti, dimostra la debolezza del sistema italiano e la passività del governo. Le aziende italiane - spiega Damiano - sono prevalentemente oggetto di acquisto e tranne in casi circoscritti, acquirenti. È la testimonianza di un sistema economico e produttivo in difficoltà e di un governo privo di una organica politica economica. Quale paese può, tra l'altro, permettersi di non avere per mesi il ministro dello sviluppo economico e quello delle politiche comunitarie? Al di la della solita diatriba sulla dimensione delle imprese è evidente che il sistema imprenditoriale è lasciato a se stesso mentre il governo si occupa esclusivamente dei problemi personali del presidente del Consiglio».

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