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Questo articolo è stato pubblicato il 26 marzo 2011 alle ore 10:58.

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L'Euribor segna l'ottavo rialzo consecutivo. L'indice sui mutui già sconta una stretta ad aprile della BceL'Euribor segna l'ottavo rialzo consecutivo. L'indice sui mutui già sconta una stretta ad aprile della Bce

Continua sul mercato monetario il rialzo degli indici Euribor. Venerdì 25 marzo l'indice a tre mesi è stato fissato all'1,203% (dal precedente 1,197%). Si tratta dell'ottavo rialzo consecutivo che per la prima volta da giugno 2009 porta l'Euribor trimestrale a varcare la soglia dei 120 punti base. Ai valori attuali l'indice - che esprime il tasso a cui le banche europee si prestano capitali fra loro e che viene anche utiilzzato per aggiornare le rate della maggior parte dei mutui a tasso variabile - sconta difatti un rialzo del tasso di riferimento della Banca centrale europea di 25 punti base. Dall'attuale 1 all'1,25%, lo stesso livello a cui era nell'aprile 2009.

Gli operatori di mercato - che dopo lo tsunami in Giappone avevano sollevato alcuni dubbi sull'opportunità che la Bce attuasse un rialzo dei tassi come lasciato intendere dal governatore Jean-Claude Trichet nel direttivo di inizio marzo - sono tornati ora a scommettere su una mini-stretta della Bce, in occasione del prossimo meeting in programma il prossimo 7 aprile, dato che, pur restando di massima allerta, lo scenario per il post-tsunami pare un po' meno fosco.

Muovendosi indietro nella linea del tempo, l'ultima stretta monetaria risale al luglio 2008, prima dello scoppio della crisi Lehman, quando la Bce aveva portato il tasso di riferimento al 4,25% dal 4%. Da quel picco è partita poi una serie di allentamenti fino al minimo storico dell'1% su cui il costo del denaro è fermo dal maggio 2009.

L'impatto dell'Euribor sulle rate del mutuo
Il movimento in anticipo degli indici Euribor (è in rialzo anche il parametro a 1 mese, salito nell'ultima settimana dallo 0,89 allo 0,92%) rispetto a una potenziale mossa della Bce, già impatterà sulla maggior parte delle rate variabili, al di là che poi la Bce effettivamente muova all'insù il tasso di riferimento. Oltre il 98% dei mutui a tasso variabile stipulati in Italia sono infatti agganciati agli Euribor mentre la parte residuale è ancorata al tasso Bce. Le rate - secondo le pratiche più diffuse in banca - vengono calcolate prendendo come base l'Euribor fissato nell'ultimo giorno del mese, oppure quello fissato nel 15esimo giorno, oppure calcolando la media mensile.

A titolo di esempio, un aumento di 25 punti base del tasso di indicizzazione sui mutui, per un mutuo di 100mila euro da rimborsare in 20 anni, un aumento compreso fra i 18 e i 25 euro, a seconda della durata residua del prestito.

I migliori tassi del momento
Il rialzo degli Euribor, peraltro decisamente più bassi della media storica degli ultimi 10 anni che li posiziona intorno al 3%, sta facendo salire anche il tasso in offerta oggi sui nuovi mutui. Ilmiglior variabile si ottiene in cambio di un Taeg (Tasso annuo effettivo globale, comprende interessi e spese accessorie) del 2,25%. Per chi vuole usufruire della protezione (stipulando un variabile con cap fissando una soglia, compresa tra il 5,5 al 5,7% a seconda degli istituti, oltre la quale il tasso finito applicato sul mutuo non impatta più sulle rate) il miglior Taeg è pari al 2,84 per cento. Quanto al miglior fisso oggi si riesce a trovare al 4,64%, mantenendo salda l'ipotesi di un finanziamento a 20 anni.

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