Al Cda Mediobanca non si parla di Generali. Bolloré: soci in uscita dal patto? Non credo (Ansa)

Dopo avere tenuto banco per mesi ed avere monopolizzato i titoli di prima pagina la scorsa settimana, l'affaire Generali, con l'uscita di scena di Cesare Geronzi e la nomina di Gabriele Galateri, è stato assente dall'odierno cda di Mediobanca. «Non se ne è parlato», ha detto Vincent Bolloré, uscendo da Piazzetta Cuccia. Nessuna domanda da parte dei consiglieri sul cambio della guardia alla presidenza del Leone, confermano fonti vicine al board.

Eppure l'ad di Mediobanca, Alberto Nagel, uno degli autori del blitz che ha portato Geronzi alle dimissioni, non si è affatto tirato indietro. Anzi, riferiscono le fonti, in apertura di riunione l'a.d. ha chiesto se qualcuno volesse chiarimenti su quanto é avvenuto la scorsa settimana nella compagnia triestina. Ma nessuno ha avanzato richieste. Il cda tra l'altro era assai numeroso, potendo contare anche sulla presenza di Antoine Bernheim, in teleconferenza. «Il mood è stato buono», ha detto il presidente di Unicredit Dieter Rampl, lasciando la sede di Mediobanca. «Tutto tranquillo, trasparente, perfetto», ha rincarato Bolloré, «molto ottimista» per l'arrivo di quel «simpatico ragazzo» di Galateri alla presidenza del Leone.

«Non credo - ha poi rimarcato il finanziere bretone - ci siano soci che vogliono uscire dal patto, non lo so». Bolloré è il capofila dei soci esteri del gruppo C del patto di sindacato di Mediobanca. Quanto alle ipotesi che la quota sindacata nel patto possa scendere sotto il 40% avvicinandosi al 30%, Bolloré ha commentato: «Non credo che sia nell'interesse di nessuno». Il patto è in scadenza alla fine dell'anno e attualmente raggruppa il 44,5% del capitale. Riguardo, infine, ai tempi dell'incremento da parte dello stesso Bolloré dal 5% al 6% della propria quota sindacata, Bolloré ha detto: «Non lo so».

©RIPRODUZIONE RISERVATA