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Questo articolo è stato pubblicato il 21 aprile 2011 alle ore 17:50.

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Chiusura in territorio positivo per Wall Street. Il Dow Jones sale dello 0,41% a 12.505,23 punti, il Nasdaq avanza dello 0,63% a 2.820,16 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dello 0,52% a 1.337,34 punti. I dati macro americani inferiori alle attese, tra cui l'indice Filadelfia Fed, sono stati compensati da una serie di trimestrali positive. Tra i titoli in evidenza Apple che ha guadagnato oltre il 2% grazie ai conti trimestrali.

Gli utili dell'azienda di Cupertino sono saliti del 95% grazie alle vendite record di iPhone (18,65 milioni di unità, più del doppio rispetto a un anno fa) e il buon andamento degli acquisti di iPad (4,7 milioni di tablet) e dei computer Macintosh (3,8 milioni di dollari, il 28% in più dell'anno scorso). Positivi anche i conti di Morgan Stanley, McDonald e General Electric.

Tra le Borse europee Milano ha chiuso con il risultato migliore (+1,43%) la terza seduta consecutiva di guadagni, l'ultima della settimana prima delle festività pasquali, sostenuta dai titoli bancari. Bene anche Fiat, che entro giugno salirà al 46% di Chrysler (operazione che non convince l'agenzia di rating Fitch che nel pomeriggio ha emesso un rating watch negativo), mentre è scivolata Fiat Industrial, dopo i conti. In uno scenario in cui l'euro continua a guadagnare terreno sul dollaro (a quota 1,46) e l'oro continua a macinare record (scambiato oggi al prezzo sinora mai esplorato di 1.509 dollari l'oncia).

Restando nel Vecchio Continente, il CAC 40 ha guadagnato lo 0,43%, a Francoforte il DAX 30 è cresciuto dello 0,6% mentre a Londra il FT-SE 100 nel finale è scivolato in territorio negativo (-0,07%) vanificando i guadagni della giornata.

Focus Piazza Affari
A Milano, come anticipato, ha chiuso in rialzo Fiat (+4,49%) all'indomani dei conti e dopo l'indicazione che la società ha raggiunto un accordo per aumentare di un ulteriore 16% la quota in Chrysler. Deludente la performance di Fiat Industrial (-3,45%) penalizzata dai conti trimestrali. Intesa Sanpaolo, Banco Popolare, Unicredit, Banca Mps e Ubi Banca sono state tra le società più acquistate del listino principale. Gli istituti di credito mettono a segno un rimbalzo dopo settimane di difficoltà per via degli aumenti di capitale che hanno interessato diverse banche italiane. L'ultima ad aver adottato una misura di questo tipo è Banca Popolare di Milano (per il numero uno della banca Ponzellini è stata «una scossa necessaria»). Il titolo tuttavia non beneficia del rimbalzo del settore e, dopo il deciso calo della vigilia, viaggia ancora in leggero ribasso.

Nel pomeriggio si è appreso che Banca Mps terrà il prossimo 6 giugno l'assemblea per deliberare l'avvio dell'iter che portera all'aumento di capitale da 2,5 miliardi.

Euro sopra quota 1,45 dollari
Sul fronte dei cambi si segnala la corsa dell'euro salito ai massimi da 15 mesi, sopra 1,46 dollari. La moneta europea ha poi ripiegato a 1,4538 dollari, dopo un massimo a 1,4641 dollari. L'euro risente del calo delle tensioni sul debito sovrano, dopo il buon esito dell'asta spagnola di ieri e dell'aumento dell'appetito di rischio che si manifesta anche sui mercati borsistici. Il dollaro da parte sua soffre di una marcata crisi di fiducia, sulla scia del taglio dell'outlook da parte di Standard & Poor's, che lo penalizza verso le altre valute più sensibili al rischio.

Dati macro americani
Tra i dati macro di giornata si segnalano le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione negli Usa, calate di 13mila unità a 403mila nella settimana al 16 aprile. Il dato è peggiore delle attese degli analisti che avevano pronosticato una riduzione più consistente, pari a 17mila unità. Meglio delle previsioni invece il superindice dell'economia americana, cresciuto in marzo dello 0,4%, su attese di un incremento dello 0,2%. In Germania, l'indice Ifo che misura la fiducia delle imprese tedesche, è sceso ad aprile per il secondo mese consecutivo a 110,4 da 111,1 di marzo. Il dato è quasi in linea con le stime degli economisti che avevano previsto una flessione a 110,5.

Oro record a 1.509 dollari
L'oro ha chiuso in rialzo, con i contratti scambiati durante la giornata al prezzo record di 1.509,60 dollari all'oncia. Continua la corsa all'acquisto per la quinta seduta consecutiva, mentre il dollaro continua ad essere debole. I future sull'oro con scadenza a giugno hanno finito a 1.503,80 dollari all'oncia, in rialzo di 4,90 dollari dollari, lo 0,3% in più rispetto alla chiusura di ieri.

Petrolio in rialzo a 112 dollari
In rialzo anche il petrolio: i future sul greggio con scadenza a giugno hanno finito a 112,29 dollari al barile, in rialzo di 84 centesimi, lo 0,8% in più rispetto alla chiusura di ieri.

La chiusura di Tokyo
La Borsa di Tokyo ha chiuso la seduta con un rialzo dell'indice Nikkei 225 a 9.662,67 punti (+0,58%) adeguandosi al movimento in atto sulle principali piazze, guidato da Wall Street, nonostante il rialzo dello yen contro il dollaro.

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