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Questo articolo è stato pubblicato il 29 aprile 2011 alle ore 17:27.

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Lactalis ha depositato in Consob il prospetto dell'Opa su Parmalat annunciata martedì dai francesi. Dal giorno del deposito l'Authority ha 15 giorni di calendario a disposizione per approvare il documento ed, eventualmente, chiedere ulteriori integrazioni. Almeno un giorno prima che parta l'offerta, il cda di Parmalat dovrà riunirsi per valutare la congruità del prezzo fissato (2,6 euro per azione).

La documentazione - precisa la nota - è stata depositata «in qualità di offerente» da Sofil, la società di diritto francese che fa interamente capo alla famiglia Besnier (il 65% di Sofil è detenuto da Crg e il restante 35% dal gruppo Lactalis: entrambe sono a loro volta riconducibili a Bsa, la holding dei tre fratelli Besnier controllata indirettamente dal numero uno di Lactalis Emmanuel). A questo punto la Consob, come previsto dal testo unico sulla finanza, ha quindici giorni di tempo per rendere nota la sua decisione.

Il ministro delle Riforme, Umberto Bossi, non è però così sicuro che l'azienda di Collecchio andrà a Lactalis. «La Parmalat non so se riusciranno a portarcela via» ha detto nel suo comizio alla festa dei giovani Padani a Milano a cui ha partecipato questa sera anche il sindaco Letizia Moratti. «Noi - ha aggiunto - avevamo fatto una legge per impedire che ci portassero via le imprese strategiche, ma loro (i francesi, ndr) sono arrivati prima».

L'agenzia Dire: ecco la cordata italiana, offerta in settimana
Una cordata italiana da 4,5 miliardi di euro per provare a contrastare l'Opa lanciata di Lactalis su Parmalat per un valore di circa 3,3 miliardi. La risposta italiana all'offerta transalpina sarebbe pronta. A quanto si apprende da fonti parlamentari di maggioranza, la cordata sarebbe capitanata da intesa sanpaolo e la cifra da investire si aggirerebbe intorno ai 4,5 miliardi di euro. l'operazione, sempre a quanto si apprende, dovrebbe essere ufficializzata la prossima settimana, dopo un cda straordinario del gruppo guidato da Corrado Passera.

Martedì, mentre era in corso il vertice italo-francese a Villa Madama, Berlusconi definì «singolare» il tempismo con cui lactalis aveva formalizzato l'Opa su Parmalat. Poi, in conferenza stampa, con al fianco Nicolas Sarkozy, aveva auspicato: «La strada da seguire ci sembra quella di dare vita a grandi gruppi internazionali franco-italiani e italo-francesi e ci auguriamo che imprenditori italiani possano avanzare delle proposte, che si possa magari non portare a termine l'Opa ma stabilire un accordo di partecipazione italiana insieme a Lactalis». Parole condivise da Sarkozy: «Non c'è motivo di farci la guerra. Uniamoci - aveva detto il presidente francese - per creare grandi gruppi, ne abbiamo bisogno entrambi», tornerà anche «a vantaggio dell'Italia».

Intesa Sanpaolo smentisce al Sole 24 Ore: per noi partita chiusa
Ora l'operazione finora trainata da Intesa Sanpaolo (che ricorda quella voluta da Palazzo Chigi per salvare l'Alitalia tre anni fa, in piena campagna elettorale per le politiche 2008) andrebbe avanti e sarebbe sul punto di sfidare i francesi di Lactalis. Le stesse fonti, inoltre, escludono al momento la partecipazione dei gruppi Ferrero e Granarolo. Tra i nuovi "capitani coraggiosi" ci sarebbero invece Generali e Geox. «Non so di nessuna cordata», ha però tagliato corto il group-ceo di Generali Giovanni Perissinotto al termine del cda del Leone. Anche Intesa Sanpaolo, contattata dal Sole 24 Ore, ha smentito (in seconda battuta anche all'agenzia Ansa) l'esistenza di una cordata, facendo capire che per la banca guidata da Corrado Passera la partita Parmalat sarebbe addirittura chiusa.

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