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Questo articolo è stato pubblicato il 09 maggio 2011 alle ore 13:38.
di Antonio Pollio Salimbeni
Una settimana di tempo per la Grecia. L'agenzia di rating Standard and Poor's ha tagliato a 'B/C' da 'Bb-/B' i rating sul lungo e breve termine della Grecia a causa dell'aumento dei rischi sul riscadenziamento del debito. Mentre Moody's ha messo i rating sovrani di Atene sotto osservazione per un possibile dowgrade avvertendo che il taglio potrà anche essere di più di un livello. Quanto a Standard and Poor's, l'agenzia di rating ha reso noto che la valutazione sul debito sovrano ellenico rimane "negativa". In serata anche Bloomberg citando la Suddeutsche Zeitung ha scritto che anche la terza grande agenzia di rating, Fitch, intenderebbe portare il merito di credito greco a B (livello raggiunto oggi da S&P) o B- dall'attuale BB+. Fitch, interpellata sull'argomento, non ha voluto commentare.
Rating tagliato o meno, nella riunione dell'Eurogruppo di lunedì prossimo i ministri finanziari dovranno comunque trovare la soluzione definitiva per tamponare la crisi di Atene. La "via di uscita" prevede un nuovo sostegno europeo a fronte di ulteriori misure di aggiustamento economico e del rafforzamento del programma di privatizzazioni. Tra le ipotesi più accreditate: l'acquisto dei titoli di nuova emissione da parte dell'Efsf nel 2012 e l'allungamento delle scadenze.
Che la prossima riunione dell'Eurogruppo già fissata da mesi sarà quella decisiva per fermare il pericoloso crescendo di timori per le soluzioni estreme (ristrutturazione del debito greco con il taglio del valore facciale dei titoli, si parla di almeno il 30%) compresa quella dell'uscita della Grecia dall'Unione monetaria (alla quale non crede per la verità nessuno) é stato confermato oggi dalla ministra francese, Christine Lagarde. «Il 16 maggio esamineremo ciò che deve essere chiesto alla Grecia per rispettare gli impegni». Sul tavolo ci saranno i rapporti della "troika" (Commissione Ue, Bce, Fondo monetario) che ha inviato una missione ad Atene per fare il punto della situazione.
Lagarde ha cercato di smorzare le tensioni provocate dalla riunione improvvisa di alcuni ministri finanziari Eurozona che si é tenuta venerdì a Lussemburgo, negata fino a sera e poi confermata (hanno partecipato i ministri finanziari di 5 paesi, Germania, Francia, Italia, Spagna, Grecia più i presidenti di Eurogruppo e Bce, il commissario Ue agli affari economici). Un appuntamento normale, "semplicemente per preparare" la riunione della prossima settimana in relazione alla crisi greca e al prestito al Portogallo ormai in dirittura d'arrivo. Dato che di solito le riunioni dei ministri finanziari sono preparate non da loro stessi ma dai loro numeri due, è ovvio che non si è trattato di una riunione di routine. Stando ad alcune fonti, infatti, nella riunione è stato affrontato il caso greco da tutti i punti di vista, con le possibili soluzioni. La sola cosa che non é stata oggetto di discussione é stata l'eventualità dell'addio all'euro. Quanto alla ristrutturazione "dura" del debito, la soluzione estrema di un taglio del valore facciale dei titoli, anche questa non é sul tavolo, ma a questo punto, stando anche alle parole del ministro delle finanze greche George Papacostantinu, una forma morbida di intervento per allungare le scadenze e ridurre il già scontato tasso di interesse (oggi al 4%) sarebbe attualmente discussa.
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