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Questo articolo è stato pubblicato il 24 maggio 2011 alle ore 14:08.
L'aggregato delle società industriali registra, nel bilancio al 31 dicembre 2010, margini e utili in marcato aumento, mentre quello delle banche chiude l'anno con un incremento dei profitti, ma a fronte di una crescita significativa dei crediti deteriorati. L'indice del margine operativo netto delle imprese manifatturiere (Mon, detto anche Ebit) sale di quasi 38 punti nel secondo semestre 2010. Scende invece di 18,5 punti quello delle imprese energetiche, soprattutto per la flessione dei risultati di Eni e Enel tra luglio e dicembre.
In valore assoluto, il Mon del Top Industria cresce del 19% nei dodici mesi, sfiorando i 48 miliardi di euro. Le aziende non energetiche che ottengono il maggior incremento del margine sono Exor (+108,5%), Pirelli (+59%), Diasorin e Mediaset (+39% ciscuna), Tod's (+26%) e Luxottica (+23%). Exor è la finanziaria della famiglia Agnelli che consolida Fiat e Fiat Industrial (quest'ultima costituita nel dicembre 2010 per scissione della prima). E proprio Fiat ha goduto lo scorso anno degli incentivi statali per l'acquisto di auto a Gpl e metano. La variazione positiva del Mon di Exor risente del miglioramento delle vendite delle macchine per l'agricoltura e le costruzioni e dei veicoli industriali, confluiti tutti in Fiat Industrial, e del buon andamento dei componenti e sistemi di produzione, rimasti in Fiat. La quota di mercato della casa torinese nel comparto automobilistico, sempre nel 2010, scende al 30% in Italia (-2,7 punti) e al 7,5% in Europa (-1,1 punti).
Negli stessi dodici mesi continuano a contrarre il Mon i gruppi cementieri Buzzi Unicem (-56%) e Italcementi (-26%), Prysmian (-20%), che opera nei cavi, la società energetica A2A (-18%) e il gruppo delle grandi opere Impregilo (-17%).
Il dato più interessante, tuttavia, è l'incidenza del Mon sul fatturato, che rappresenta un indicatore di redditività dell'impresa. Le società più solide da questo punto di vista appaiono Diasorin (37,5%), Campari (23,5%), Tenaris e Telecom Italia (21,5%) e Tod's (20%), senza considerare Terna (53%) e Atlantia (42%), che operano entrambe in regime di monopolio. Il rapporto Mon/fatturato è rilevante anche per Mediaset (19%), che a sua volta partecipa insieme alla Rai al duopolio televisivo. La vera novità è Diasorin, nata da un management buyout di attività della ex Sorin Biomedica, oggi leader mondiale nel comparto della diagnostica in vitro e delle macchine per la lettura degli esami di laboratorio.
La ripresa del margine del campione è imputabile, oltre che all'incremento del fatturato, ai risparmi sui costi operativi e del lavoro e ai minori ammortamenti. L'indice del Mon manifattutiero, pur segnando un aumento del 78% dal minimo del 30 giugno 2009, è acora distante del 21% dal massimo registrato il 31 dicembre 2008, prima dell'inizio della recessione. In aumento del 29%, a quasi 20 miliardi di euro, il risultato netto del Top Industria, il cui return on equity (ritorno sul patrimonio netto o Roe) si attesta oltre i dodici punti. Ed è in netto miglioramento anche il rapporto debiti finanziari/patrimonio netto, che scende nel complesso dal 110% al 97% grazie alla crescita patrimoniale di Enel (+7,6 miliardi), Eni (+5,7 miliardi) e Telecom (+5,5 miliardi) dovuta ai buoni risultati d'esercizio. Nel caso di Atlantia, i debiti finanziari totali rappresentano il 344% del suo patrimonio netto, in quello di Autogrill il 238% e in quello di Exor il 213 per cento. Seguono Terna con il 191%, Prysmian con il 164%, Lottomatica con il 128% e Telecom ed Enel con il 119 per cento.
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