Il binomio mutui-grandi banche americane continua a lasciare strascichi dopo la drammatica crisi dei derivati subprime scoppiata nell'estate del 2007. Alla recente riapertura delle indagini su irregolarità nella concessione dei prestiti e nel collocamento di titoli derivati ad essi agganciati voluta dal nuovo procuratore di New York, Eric T. Schneiderman (che ha chiesto espressamente una mole di documenti a BoA, Goldman Sachs e Morgan Stanley) seguono adesso altre accuse.

Un dipendente di Litton Loan, società specializzata nell'erogazione di mutui acquistata da Goldman Sachs nel 2007, ha inviato una lettera anonima in cui accusa senza mezze misure la banca di aver compiuto comportamenti irregolari. Nel dettaglio, l'istituto avrebbe negato molti prestiti senza esaminare le pratiche in modo adeguato.

La lettera è stata recapitata al Financial Times ed è adesso in possesso della Federal Reserve di New York, che ha dichiarato: «Siamo in possesso della lettera e stiamo conducendo un'indagine». Mentre un portavoce di Goldman Sachs non ha commentato la notizia.

Si tratta della seconda accusa nei confronti della banca guidata da Lloyd Blankfein nel giro di pochi mesi. A marzo, infatti, l'istituto è stato coinvolto in un'altra indagine da cui emergerebbero pratiche scorrette nell'esecuzione di pignoramenti. Mentre lo scorso anno Litton ha bloccato una serie di pratiche di pignoramento, coinvolta, insieme ad altri istituti nello scandalo dei «robo-signers», funzionari addetti alla firma a catena di documenti senza controlli.

A luglio 2010 Goldman Sachs ha chiuso un contenzioso con la Sec, l'organismo di vigilanza sui mercati finanziari americani, pagando una multa record di 550 milioni di dollari. Nell'occasione l'istituto ha ammesso di avere dato informazioni incomplete nella vendita alla clientela retail di Cdo (complessi titoli obbligazionari garantiti spesso dai mutui subprime).

©RIPRODUZIONE RISERVATA