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Questo articolo è stato pubblicato il 31 maggio 2011 alle ore 10:29.
Tornare alla crescita, sconfiggendo gli interessi corporativi che opprimono il Paese. Riconducendo il bilancio pubblico al pareggio, ricomponendo la spesa pubblica a vantaggio della crescita, riducendo il fisco che grava sui tanti lavoratori e imprenditori onesti con i proventi della lotta all'evasione fiscale. Queste le linee guida del Governatore della Banca d'Italia uscente, Mario Draghi, nelle ultime Considerazioni finali all'Asseblea ordinaria dei Partecipanti, il tradizionale discorso rivolto a banchieri, imprenditori, autorità e istituzioni.
Riduzione delle aliquote fiscali
Per il Governatore andrebbero ridotte «in misura significativa» le aliquote elevate che gravano sui redditi dei lavoratori e sulle imprese. Come? «Compensando il minor gettito con ulteriori recuperi di evasione fiscale, in aggiunta a quelli, veramente apprezzabili, che l'Amministrazione ha recentemente conseguito». Per incentivare il ricorso al capitale di rischio, poi, ha aggiunto Draghi «andrebbe ridotto, nel quadro di una complessiva ricomposizione del bilancio pubblico, il carico fiscale sulla parte dei profitti ascrivibile alla remunerazione del capitale proprio».
Sì a pareggio di bilancio e manovra correttiva
Il lascito della crisi è pesante, la ripresa è troppo debole per riassorbire la disoccupazione, il rischio infazione è in aumento. Occorre quindi portare sotto controllo i bilanci pubblici. «Appropriati - ha sottolineato il Governatore - sono l'obiettivo di pareggio di bilancio nel 2014 e l'intenzione di anticipare a giugno la definizione della manovra correttiva 2013-2014». La manovra dovrà essere «tempestiva, strutturale, credibile agli occhi degli investitori».
La spesa pubblica deve ridursi del 5% nel triennio
La spesa pubblica deve contrarsi. «Senza sacrificare la spesa in conto capitale - ha spiegato Draghi - oltre quando già previsto nello scenario tendenziale e senza aumentare le entrate, la spesa primaria corrente dovrà però ancora contrarsi, di oltre il 5 per cento in termini reali nel triennio 2012-2014, tornando in rapporto al Pil, sul livello iniziale del decennio».
Il federalismo può responsabilizzare tutti i livelli di governo
Il federalismo fiscale, ha affermato Draghi nelle Considerazioni finali, «può aiutare, responsabilizzando tutti i livelli di governo, imponendo rigidi vincoli di bilancio, avvicinando i cittadini alla gestione degli affari pubblici. Due condizioni - avverte - sono cruciali: che i nuovi tributi locali siano compensati da tagli di quelli decisi centralmente e non vi si sommino; che si preveda un serrato controllo di legalità sugli enti a cui il decentramento affida ampie responsabilità di spesa».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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