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Questo articolo è stato pubblicato il 08 giugno 2011 alle ore 16:42.

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Vice direttore generale di Bankitalia Anna Maria TarantolaVice direttore generale di Bankitalia Anna Maria Tarantola

Più di 3.400 ricorsi, per la precisione 3.409, alla fine del 2010 (già saliti a circa 5mila nei primi cinque mesi del 2011) e 1.788 decisioni assunte: sono questi i numeri del bilancio del primo anno di attività dell'Arbitro bancario e finanziario (Abf) resi noti oggi da Bankitalia.

I ricorsi hanno riguardato per l'80,2% dei casi le banche e per l'11,6% le Poste. La maggior parte dei ricorsi è stata presentata da consumatori-persone fisiche (75,8%), mentre dalle imprese è arrivato il 24,2% delle domande. L'oggetto della controversia tra cliente e intermediario é stato nel 21,6% dei casi il conto corrente; seguono i mutui (16%), le carte di credito e il bancomat e le carte di debito (8,1% dei casi). «Credo che l'Abf abbia dato prova di buon funzionamento», ha detto il vice direttore generale di Bankitalia, Anna Maria Tarantola, evidenziando come nel 61% dei casi i collegi hanno dato ragione al cliente. «Ora - ha concluso - ci aspettiamo che gli uffici reclami delle banche utilizzino le raccomandazioni dell'Arbitro e le sue decisioni».

Le geografia dei ricorsi
I ricorsi sono arrivati in buona parte dal Nord, con 1.496 casi, a fronte dei 1.182 ricorsi provenienti dal Centro e dei 731 dal Meridione. L'accesso più contenuto ai servizi dell'Arbitro da parte di soggetti domicialiti al Sud si riflette anche nella distribuzione geografica dei ricorsi presentati dai soli consumatori. Dal Sud ne sono arrivati, infatti, solo 502, rispetto ai 910 del centro e ai 1.142 del Nord (un dato, hanno spiegato i tecnici di Bankitalia, che é forse imputabile alla minore conoscenza dello strumento nel Mezzogiorno). Rapidi i tempi della decisione che, in media, arriva in quattro mesi dall'avvio della procedura di ricorso.

L'oggetto delle liti con la banca
Per quanto riguarda i conti correnti le questioni affrontate dai tre collegi in cui si articola l'Arbitro hanno riguardato soprattutto il rispetto degli obblighi di trasparenza e correttezza nel rapporto banca-cliente (per esempio é stato ritenuto illeggittimo l'addebito al cliente di spese non previste nell'ultimo documento di sintesi trasmesso alla data cui si riferisce l'operazione). In relazione ai mutui l'Arbitro é tornato a ribadire nelle sue decisioni alcuni aspetti qualificanti della normativa sull'estinzione anticipata e sulla portabilità dei mutui (che é sempre gratuita). Decisioni rilevanti sono state assunte anche nel settore dei servizi e degli strumenti di pagamento. In questo caso, per esempio, l'Arbitro ha stabilito che, in caso di utilizzi non autorizzati di strumenti di pagamento avvenuti dopo la comunicazione di furto o smarrimento della carta, la perdita massima possibile per il cliente é di 150 euro, salvo i casi di dolo, colpa grave o mancata adozione di idonee misure di sicurezza.

Dall'Arbitro, inoltre, sono arrivate raccomandazioni agli intermediari in materia di carte revolving al fine di garantire la piena consapevolezza nel cliente delle condizioni contrattuali e in particolare dei meccanismi di ammortamento degli importi finanziati e dei tassi applicati.

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