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Questo articolo è stato pubblicato il 13 giugno 2011 alle ore 19:01.

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Standard and Poor's ha annunciato di aver tagliato il rating sovrano a lungo termine della Grecia di tre scalini, portandolo da 'B' a 'CCC', otto scalini al di sotto della prima soglia per i titoli 'spazzaturà ('BB+'). Il rating sovrano a breve è stato confermato a "C" e tutti i rating sono stati tolti dal "Creditwatch". Come precisa una nota, l'outlook sul rating a lungo termine resta negativo, a indicare che un altro taglio è probabile nel giro dei prossimi 12-18 mesi. Nella nota, S&P parla della probabilità, sempre più verosimile, di una ristrutturazione del debito sovrano con modalità tali da essere considerata un "default" per le agenzie di rating.

In una nota, l'agenzia di valutazione del merito di credito annuncia, inoltre, che il rating sulle possibilità di ripresa '4' della Grecia rimane invariato, a indicare una stima del 30% di possibilità di ripresa contro il 50% di possibilità di 'default', così come il rating 'AAA' sulla convertibilità e il trasferimento del debito greco, lo stesso rating di cui godono tutti i Paesi membri dell'Eurozona. Il declassamento, spiega S&P, è dovuto al fatto che, secondo l'agenzia è "aumentata in misura notevole" la probabilità di uno o più default, secondo la definizione di capacità di rimborso pieno e secondo scadenza, collegati agli sforzi dei creditori ufficiali di coprire il «buco» che si va formando nella struttura di finanziamento pubblica.

Questo «gap» si é venuto a formare a causa della crescente impossibilità della Grecia di accedere ai finanziamenti del mercato nel 2012 e forse oltre, come previsto dal programma concordato con Ue e Fmi. Questo elemento porta a un "crescente divario" tra i finanziamenti previsti per Atene e il fabbisogno stimato del Paese. La Grecia, ricorda l'agenzia, ha pesanti necessità di rifinanziamento nel breve termine pari a circa 95 miliardi in titoli di debito pubblico da qui alla fine del 2013 oltre ad altri 58 miliardi in scadenza nel 2014.

Inoltre, il declassamento riflette la valutazione, da parte di S&P, di rischi in aumento dal punto di vista dell'attuazione del programma Ue/Fmi a causa dello scenario politico sempre più difficile in Grecia che va di pari passo con il problematico panorama economico attuale. Anche se l'agenzia ritiene probabile il varo di ulteriori finanziamenti da parte dei creditori dell'Eurozona, nondimeno, dice ancora S&P, "riteniamo anche che alcuni creditori chiederanno una ristrutturazione del debito commerciale come condizione necessaria per dare via libera ai finanziamenti aggiuntivi. Qualsiasi soluzione, da uno swap debitorio a un'estenzione delle scadenze del debito sarebbe equivarrebbe per S&P a un "default de facto", secondo i criteri dell'agenzia.

In questo caso, i rating collegati agli strumenti sottoposti a ristrutturazione dovrebbe scendere a "D", mentre il rating sovrano della Grecia verrebbe tagliato a "Sd" (selective default). Il rating di lungo termine "CCC" sul debito sovrano greco, conclude la nota, riflette il fatto che il rischio di un "default" «entro i prossimi 12 mesi è aumentato in modo significativo» e l'outlook negativo è legato al fatto che potrebbe essere necessario un declassamento a "Sd" nel caso in cui la Grecia dovesse varare una o più misure di ristrutturazione del debito o allungamento delle scadenze. Se invece, i partner dell'Eurozona dovessero concordare un programma riveduto di aiuti che non sfociasse in un "default" e che venisse poi mantenuto, i rating sul debito greco potrebbero stabilizzarsi agli attuali livelli "CCC", pur tenendo in considerazione il rischio di una ristrutturazione sotto forma di un taglio ('haircut') del valore nominale nel 2013. (Il Sole 24 Ore - Radiocor)

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