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Questo articolo è stato pubblicato il 13 luglio 2011 alle ore 11:31.
«Dobbiamo trovare un intento comune, al di là degli interessi particolari e di fazione. Dobbiamo riscoprire un agire per il bene comune». Ha chiuso così l'intervento del governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, all'assemblea dell'Abi. Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha precisato che «il decreto per il pareggio di bilancio sarà rafforzato su tutto il quadriennio e approvato entro venerdì».
Manovra: tagli o tasse
La manovra presentata dal Governo «rappresenta un passo importante nel processo di risanamento dei conti pubblici», ha detto Draghi. Ma potrebbe non bastare e obbligare l'esecutivo ad aumentare le tasse per raggiungere l'equilibrio dei conti nel 2014. Secondo il governatore «avendo anticipato le usuali scadenze», «occorre definire in tempi rapidissimi il contenuto delle misure volte a conseguire il pareggio di bilancio nel 2014». A questo, avverte il numero uno di Palazzo Koch , «soprattutto guardano oggi i mercati. Esistono rischi che questi provvedimenti distorcano l'impianto della correzione, opportunamente basato sostanzialmente su tagli delle uscite. Se non si incide anche su altre voci di spesa, il ricorso alla delega fiscale e assistenziale per completare la manovra 2013-2014 non potrà però evitare un aumento delle imposte».
Definire subito misure ulteriori di pareggio
«Occorre definire in tempi rapidissimi il contenuto delle misure ulteriori volte a conseguire il pareggio di bilancio nel 2014», ha affermato Mario Draghi. «A questo soprattutto guardano oggi i mercati. Esistono rischi che questi provvedimenti distorcano l'impianto della correzione, opportunamente basato sostanzialmente su tagli delle uscite». Draghi chiede inoltre di «incidere su altre voci di spesa», altrimenti il ricorso alla delega fiscale e assistenziale per completare la manovra nel 2013-2014 «non potrà evitare un aumento delle imposte».
Nel secondo semestre Pil in linea con quello medio dell'Eurozona
Draghi ha dato anche una stima sul Pil. «Dopo sei mesi di variazioni appena positive, nel secondo trimestre il Pil dell'Italia sarebbe aumentato a un tasso in linea con quello medio dell'area dell'euro». Secondo il governatore di Bakitalia «l'economi italiana sta beneficiando dell'espansione degli scambi internazionali. Trae vantaggio, rispetto a molti Paesi avanzati, dalla solidità del suo sistema bancario». Tuttavia, ha aggiunto il governatore intervenendo all'assemblea dell'Abi, «nel medio termine il ritmo di crescita dell'economia italiana continuerebbe a collocarsi su livelli inferiori a quelli dei nostri principali partner europei».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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