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Questo articolo è stato pubblicato il 10 agosto 2011 alle ore 17:00.

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L'analista di Standard & Poor's, Nikola Swann, ha confermato che il rating della Francia resta «tripla A con outlook stabile». Tutte e tre le grandi agenzie di rating hanno oggi smentito le voci di un downgrade di Parigi che avevano scatenato il panico sui mercati. «Il rating è giustificato in quanto la Francia ha dimostrato nella sua storia che quando vi è la volontà politica, sa adottare riforme importanti e durature» - ha spiegato in una intervista a Bloomberg tv, il direttore esecutivo di Standard & Poor's per i rating sovrani europei, Moritz Kraemer.

Il governo francese è sceso in campo per smentire ufficialmente le voci di un declassamento del debito sovrano del paese, con perdita della tripla A. Queste voci «sono totalmente infondate - hanno fatto sapere dalla segreteria del ministro delle Finanze, Francois Baroin - e le tre agenzie di rating, Standard & Poor's, Fitch e Moody's hanno confermato che non ci sono rischi di declassamento». La smentita é arrivata mentre in Borsa tutti i titoli delle principali banche francesi stavano registrando crolli clamorosi con una flessione di oltre il 20% per Société Générale che veniva data sull'orlo del fallimento, per problemi di liquidità. Anche la banca francese ha smentito ufficialmente i rumors sulla solidità del gruppo.

In precedenza sia Moody's che Fitch avevano confermato il rating tripla A di Parigi con outlook stabile.

Oltre a provocare un nuovo tonfo dei mercati azionari, i rumors sulla Francia hanno alimentato un peggioramento degli spreads sui titoli di Stato francesi. Pur godendo della stessa tripla A, gli investitori chiedono per il decennali francesi un rendimento quasi del 3% contro il 2,2% dei Bund tedeschi con un differenziale che oggi ha raggiunto quasi 90 punti base a svantaggio dei francese contro un media di 33 punti nel 2010.

Fitch, pur confermando i rating, ha segnalato che i movimenti sugli spread «potrebbero essere il segnale che sui mercati sta aumentando la preoccupazione sulla capacità dei paesi euro di rafforzare la crescita e tenere sotto i controllo il debito pubblico».

Inoltre i credit default swap (cds) francesi, cioè i premi assicurativi che si pagano per assicurarsi dal rischio di default, sono saliti oggi al record di 175 punti base, quasi il doppio degli 86 punti base tedeschi. Nessun paese sembra al riparo dalla speculazione.

Fitch aveva ribadito la tripla 'A' alla Francia alla fine dello scorso maggio, avvertendo che «é necessario un continuo consolidamento fiscale per stabilizzare e poi ridurre il debito pubblico, che ha raggiunto l'81,7% del Pil a fine 2010».

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