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Questo articolo è stato pubblicato il 16 agosto 2011 alle ore 14:08.

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Riprendono quota gli eurobond, per Bruxelles sono un'«idea interessante»Riprendono quota gli eurobond, per Bruxelles sono un'«idea interessante»

Il categorico "no" tedesco agli eurobond sta mostrando le prime crepe. Nonostante le smentite ufficiali, il duo Sarkozy-Merkel potrebbe parlarne nel corso dell'incontro di oggi pomeriggio a Parigi.
Il pressing di Bruxelles

Secondo il portavoce della Commissione europea la possibilità di emettere titoli pubblici congiunti a livello di Eurozona «è un'idea molto interessante». Bruxelles, inoltre «accoglie con favore» il vertice Merkel-Sarkozy per dare risposte concrete alla crisi europea e rassicurare i mercati. Già qualche giorno fa il Commissario agli affari economici, Olli Rehn, aveva annunciato che a settembre la Commissione europea avrebbe presentato uno studio di fattibilità sugli eurobond.

Lo studio del Credit Suisse

Anche secondo uno studio della banca svizzera diffuso oggi «il fronte tedesco contro gli eurobond si sta ammorbidendo». A riprova del fatto, il Credit Suisse cita due esempi, ovvero la richiesta del numero uno della Bga (la federazione dei commercianti all'ingrosso e degli esportatori tedeschi) di lanciarli «con una firma tedesca» e uno documento di 11 pagine stilato da alcuni europarlamentari della Cdu, il partito della cancelliera, che elenca i motivi per cui essere a favore. «Nella loro visione - spiega la banca svizzera - sono necessarie istituzioni globali per affrontare le sfide presentate dai mercati globali». A essere fortemente contraria, invece, resta la Fdp, il partito di governo alleato della Cdu.

In Germania si spacca il fronte del "no"
Alcuni deputati tedeschi della Cdu, il partito del cancelliere Angela Merkel, hanno chiesto, in un intervento sul quotidiano tedesco Handelsblatt, un dibattito più articolato sulla questione degli eurobond. «Anche noi in Germania, dobbiamo porci la questione su quali potrebbero essere le condizioni per noi accettabili per questo strumento», ha dichiarato Burkhard Balz, eurodeputato della Cdu, affrontando così una questione finora considerata tabu da Berlino. «Non serve a niente - ha indicato Johann Wadepuhl, un altro deputato della Cdu - vedere le cose solo bianche o nere. Non posso credere che le euro-obbligazioni debbano essere considerate soltanto uno strumento del diavolo».

Le incertezze del Governo tedesco
Da registrare tra l'altro due dichiarazioni di segno completamente opposto provenienti da Berlino. Peter Bofinger, consigliere economico della Merkel, ha detto a Bloomberg Tv che Sarkozy e Merkel potrebbero annunciare nel vertice di oggi delle proposte che porteranno eventualmente all'emissione di eurobond. Secondo Bofinger, bisogna «fare qualcosa» per ridare fiducia ai mercati. «Non possono concludere il vertice senza prendere decisioni concrete», ha spiegato, sottolineando che «non ci sono alternative» all'introduzione degli eurobond per fermare il terremoto che sta sconvolgendo i mercati finanziari internazionali. «Non avremmo gli eurobond alla fine di questa giornata - ha concluso Bofinger - ma penso che Merkel e Sarkozy si impegneranno per andare in quella direzione».

Di tono completamente opposto le dichiarazioni del ministro dell'Economia tedesco, Philipp Roesler: intervistato dalla radio tedesca Deutschlandfunk, ha ribadito il "no" del governo all'emissione di titoli di debito comuni all'eurozona. La Germania, ha specificato Roesler, verrebbe punita nonostante la sua buona politica economica.

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