La settimana finanziaria è iniziata male con vendite sull'azionario e spread tra titoli di Stato periferici dell'Eurozona e il Bund tedesco nuovamente impennati. I mercati attendono risposte importanti sulla sostenibilità del debito sovrano nel Vecchio Continente. Su questo fronte, nei prossimi giorni arriveranno tre indicazioni chiave.

Corte costituzionale tedesca su aiuti a Pigs
Mercoledi 7 settembre è attesa la sentenza della Corte costituzionale federale tedesca che potrebbe ridurre la libertà del governo tedesco a finanziare paesi in crisi, come la Grecia. La Corte dovrà infatti dire se Berlino, finanziando il salvataggio di paesi come Grecia, Portogallo e Irlanda, stia infrangendo le leggi nazionali e i trattati europei.

La Bce deve decidere se continuare ad acquistare BTp
Inoltre la Banca centrale europea, divisa al suo interno in merito all'intervento sul mercato obbligazionario per proteggere l'Italia, questa settimana farà una valuitazione del piano in atto. Nell'incontro previsto per giovedì 8 settembre l'istituto di Francoforte dovrebbe infatti decidere se continuare ad acquistare titoli di stato italiani. Il piano di acquisto dei bond prevedeva che l'Italia nel frattempo approvasse in fretta una serie di misure d'austerità per riconquistare la fiducia dei mercati, ma i numeri della manovra finanziaria delineata dal governo Berlusconi sono stati messi in discussione. Ora la Bce dovrà decidere se continuare gli acquisti dei titoli di stato o se una simile azione stia peggiorando la situazione, allentando la pressione sull'Italia a mettere in ordine le proprie finanze pubbliche.

I privati accetteranno lo swap sui titoli di Stato greci?
Infine, questa settimana la Grecia scoprirà quanti investitori privati hanno accettato il concambio (swap) sui titoli di stato in scadenza fino al 2020 con titoli a più lunga scadenza all'interno dello schema di accordo europeo raggiunto a luglio. Secondo indiscrezioni a fine agosto il numero di investitori che avrebbe aderito «viaggia attorno al 50%, contro un obiettivo del 90%». Gli istituti dovranno poi impegnarsi entro metà ottobre.

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