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Questo articolo è stato pubblicato il 14 settembre 2011 alle ore 09:12.

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I paesi sviluppati devono tagliare i deficit e creare posti di lavoro e non sperare soltanto che la Cina salvi l'economia mondiale. Così il premier cinese Wen Jiabao ha risposto alle varie richieste di soccorso dei paesi europei indebitati in occasione del World Economica Forum in corso nella città di Dalian. «I paesi devono innanzitutto mettere ordine in casa propria. Le nazioni sviluppate devono assumere dei provvedimenti fiscali e monetari responsabili. La cosa importante ora è prevenire un ulteriore allargamento della crisi del debito sovrano in Europa», ha detto Wen.

Il Premier ha ribadito quanto dichiarato lo scorso giugno e cioè che la Cina è pronta a dare un mano all'Europa con degli investimenti locali e che il suo governo allo stesso tempo vuole garantire al paese una crescita economica stabile e ha esortato Unione europea e Stati Uniti ad aprire, come contropartita, i rispettivi mercati.

Wen Jiabao inoltre si è detto fiducioso che l'Europa e gli Stati Uniti possano superare le loro difficoltà attuali. La Cina è ancora disposta a espandere i suoi investimenti nella zona euro, ma i leader dell'Unione europea avrebbe dovuto compiere il "passo coraggioso" di riconoscere alla Cina il pieno status di economia di mercato, ha aggiunto.

Intanto la Cina potrebbe allentare la sua politica monetaria nel mese di novembre anche perché Pechino ha bisogno di far fronte a un rallentamento più veloce della crescita economica del paese, attivato da un previsto calo degli investimenti immobiliari nella seconda metà dell'anno. Lo riporta oggi China Securities Journal, quotidiano in lingua inglese, citando anonimi gestori di fondi. Sarebbe questo un segnale chiaro che la pressione inflazionistica in Cina è entrata in un trend al ribasso: se l'indice dei prezzi al consumo nel Paese continuerà a crescere a un ritmo più lento tra agosto e ottobre, novembre potrebbe essere la finestra temporale giusta in cui la Cina dovrebbe allentare la sua politica monetaria, ha aggiunto il giornale. I prezzi al consumo in Cina sono aumentati del 6.2% nel mese di agosto rispetto all'anno precedente, un pò meno del 6.5% di luglio.

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