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Questo articolo è stato pubblicato il 16 settembre 2011 alle ore 23:16.
L'agenzia internazionale di rating Moody's «continua la revisione del rating italiano per un possibile downgrade». Lo afferma Moody's in una nota, sottolineando che la revisione si chiuderà il prossimo mese. La comunicazione è arrivata allo scoccare dei 90 giorni di tempo che l'agenzia di rating statunitense aveva per emettere il verdetto dopo aver messo sotto osservazione il rating (giudizio di solvibilità sul debito) dell'Italia lo scorso 17 giugno. inserendo tra i sorvegliati speciali anche 16 banche italiane, la Cassa Depositi e Prestiti e 23 enti locali.
La tanto attesa decisione di Moody's, insomma, è posticipata. Una decisione dettata dalle crescenti «sfide economiche e finanziarie e gli sviluppi politici nell'area euro». Un mese in più cruciale per l'Italia, con la Legge di Stabilità che arriverà alla metà di ottobre e l'atteso decreto per lo sviluppo che, anche se a costo zero, punta a sburocratizzare per favorire gli investimenti immobiliari e le grandi opere.
I motivi che hanno spinto alla revisione - ricorda Moody's - sono: «Le sfide di crescita legate alle debolezze strutturali macroeconomiche e al possibile aumento dei tassi di interesse nel tempo. I rischi nell'attuazione del piano di risanamento di bilancio che richiede una riduzione del debito e il mantenimento a livelli sostenibili. I rischi legati al cambio delle condizioni di finanziamento dei paesi europei con alto livello di debito».
Le condizioni italiane sono cambiate da quando Moody's ha messo sotto osservazione il rating italiano: è stata infatti approvata la manovra correttiva che il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha presentato all'Eurogruppo e che deve essere ora attuata. Il governo nei prossimi giorni aggiornerà le proprie stime macroeconomiche, su debito e deficit, ma soprattutto sulla crescita che i principali centri studi danno in rallentamento.
La manovra, che appena è approdata in Gazzetta, prevede fra l'altro l'aumento dell'Iva al 21% e il pareggio di bilancio nel 2013, è stata promossa dal presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker. «Tutti noi pensiamo che le autorità italiane hanno fatto il possibile e hanno preso misure di cui siamo soddisfatti», ha detto. Una posizione in linea con quella del presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso, secondo il quale le misure sono «un segnale di determinazione e ambizione».
L'attenzione di Moody's è anche sugli sviluppi della crisi del debito dell'area euro, con i leader europei alla ricerca di una soluzione stabile e che lavorano alla riforma della governance, che sembra più vicina con il compromesso dei ministri dell'Economia dei 27 con il Parlamento sul 'six pack', il pacchetto di cinque regolamenti ed una direttiva che rafforzerà la disciplina di bilancio dei Paesi europei. Le nuove misure che impediranno ai governi di sforare i vincoli di budget, perchè prevedono sanzioni che scatteranno in modo semi-automatico, potrebbero entrare in vigore già da gennaio. Standard & Poor's assegna all'Italia il rating 'A+', Fitch il rating 'AA-'.(
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