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Questo articolo è stato pubblicato il 20 settembre 2011 alle ore 17:39.
L'ultima modifica è del 20 settembre 2011 alle ore 15:39.

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Finale di seduta sui massimi di giornata per le Borse europee dopo lo scivolone di metà giornata dovuto al taglio di stime di crescita dell'Eurozona annunciato dal Fondo monetario internazionale: a Milano il FTSE MIB ha chiuso guadagnando l'1,91%, mentre il Dax tedesco ha sta segnando un +2,85%, il Cac francese +1,51%, il Ftse 100 britannico +2,13% e l'Ibex spagnolo +1,6%. Contrastata Wall Street, in attesa delle nuove decisioni della Fed (che oggi e domani si riunisce per valutare nuove misure a sostegno dell'economia): se infatti il Dow Jones chiude infatti con un +0,7% gli altri due indici finiscono la seduta in territorio negativo: il Nasdaq a -0,86% e l'S&P 500 a -0,17 per cento.

A Piazza Affari vola Fiat
A Milano la migliore performance del paniere principale è di Fiat che chiude sui massimi a 4,30 euro (+7,16%) dopo la serie di dati forniti da Sergio Marchionne agli analisti di Bernstein a Londra. Il balzo in avanti dell'auto spinge anche il titolo Industrial, debole nella prima parte di seduta, che segna un +2,41% sul finale (Exor +2,96%). Tra i bancari, l'unico segno meno è di Bpm (-1,89%): Ubi (+2,80%), Mediobanca (+2,34%), Banco popolare (+1,91%), Intesa sp (+1,73%), Mps (+0,68%), Unicredit (+0,49%), e Bper (+0,06%). Molto bene Generali (+3,51%), mentre chiude sulla parità Fonsai (-0,07%). Nell'energia, svetta Terna (+3,15%); bene anche Enel (+2,43%) ed Eni (+1,33%). In evidenza il lusso con Luxottica (+3,24%) e Tod's (+3,23%); bene anche Mediaset (+3,42%).

Focus Borse europee
Giornata ad alta volatilità per le Borse europee. Dopo un'apertura in ribasso (in reazione alla notizia arrivata nella notte del taglio di rating di Standard and Poor's sul debito italiano da A+ ad A, peraltro già scontata dagli esperti) i listini si sono portati in attivo per poi azzerare i guadagni a metà mattina. Gli acquisti sono tornati sostenuti dopo l'esito delle aste in Grecia e Spagna (domanda sostenuta), archiviando anche le buone notizie giunte dai Paesi emergenti (il Brasile sarebbe pronto a mettere a disposizione dell'Eurozona 10 miliardi di dollari oltre a proporre, giovedì a Washington, ai Brics un sostegno congiunto per aiutare l'Europa a uscire dalla crisi del debito). Tornando in Grecia, ben accolte anche la smentite delle voci di un referendum sull'euro. E la notizia, non ancora confermata da fonti ufficiali, che la Grecia avrebbe pagato regolarmente le cedole oggi in scadenza (circa 800 milioni di euro) relativi a titoli di Stato in scadenza nel 2037 e 2040.

Deludenti dati immobiliari negli Stati Uniti
Il numero di nuovi cantieri avviati negli Stati Uniti è calato in agosto del 5% alla quota destagionalizzata di 571.000 unità scendendo ai livelli più bassi degli ultimi tre mesi. In rialzo invece nel mese il numero di permessi edilizi che sono cresciuti del 3,2% a quota 620.000. Le attese degli analisti erano per una flessione del 2,3% per i cantieri e dell'1,8% per i permessi. Particolarmente debole nel mese l'attività nel Nordest dove il numero di cantieri è sceso del 29,1% mentre nel Sud la flessione è stata contenuta al 3,3%. In crescita invece il Midwest (+2,6%) e il West (+2,2%).

Si raffredda lo spread BTp-Bund
Sul mercato obbligazionario lo spread tra BTp e Bund a 10 anni è prima balzato a ridosso di quota 400 punti base. Per poi ripiegare sotto quota 390. Secondo gli operatori la Bce anche oggi ha acquistato titoli del debito pubblico italiano con scadenze tra i 5 e i 10 anni.

Euro in calo
L'euro recupera nel cross con il dollaro a 1,3660, dopo aver aperto sui mercati europei attorno a quota 1,36 appesantito dal taglio del rating dell'Italia da parte di Standard & Poor's.
La paura di un default della Grecia e soprattutto l'effetto domino sugli altri partner dell'Eurozona ha spinto la moneta europea anche ai minimi da 10 anni contro lo yen: l'euro è piombato fino a 103,9 yen, il livello più basso dal 2001 per poi risalire attorno a 104,6.

Asta in Spagna
Il Tesoro spagnolo ha emesso buoni a 12 e 18 mesi per 4,457 miliardi di euro, a tassi di interesse in rialzo rispetto alle precedenti emissioni. La domanda è stata elevata, oltre i 12,3 miliardi di euro (l'obiettivo era tra 3,5 e 4,5 miliardi). I tassi sono però balzati al 3,591% per i titoli a 12 mesi, dal 3,335% dell'asta del 16 agosto e al 3,807% per quelli a 18 mesi (3,592%).

La Grecia supera i due test di oggi
Nei giorni scorsi alcuni important blog stranieri paventavo il 20 settembre come il giorno del default della Grecia. Questo in ragione della "prova" del pagamento di circa 0,8 miliardi di euro in cedole, a fronte delle incertezze del governo greco a ricevere la sesta tranche da 8 miliardi di euro dalla Troika (Ue-Bce-Fmi) nell'ambito del pacchetto di salvataggio complessivo.
In mattinata, però, la Grecia ha retto. Secondo indiscrezioni le cedole sarebbero state pagate regolarmente. In più l'asta odierna di titoli a 3 mesi per 1,626 miliardi è andata a buon fine con una domanda sostenuta (rapporto bid-to-cover a 2,84, "solo" in lieve ribasso rispetto al precedente 2,95) a fronte di un leggero rialzo dei rendimenti (4,56% contro il precedente 4,5%).

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