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Questo articolo è stato pubblicato il 21 settembre 2011 alle ore 18:43.

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Mediobanca, vertici confermati. Gavio potrà salire nel patto fino all'1%, call per Della Valle. Tre le disdetteMediobanca, vertici confermati. Gavio potrà salire nel patto fino all'1%, call per Della Valle. Tre le disdette

Sono confermati al vertice di Mediobanca il presidente Renato Pagliaro e l'amministratore delegato Alberto Nagel: il patto di sindacato, che raccoglie i grandi soci dell'istituto e si è riunito oggi per stilare la lista dei candidati in vista del rinnovo del board, ha dato il via libera anche alla conferma del direttore generale Francesco Saverio Vinci e dei due vicepresidenti uscenti Dieter Rampl e Marco Tronchetti Provera. Lo si legge in una nota diffusa al termine della giornata di riunioni degli azionisti.

Confermata la linea di continuità nel consiglio di amministrazione: del vecchio board esce solo l'ex presidente di Generali, Antoine Bernheim, che non sarebbe potuto rimanere per superati limiti di età. Al suo posto entra Anne Marie Idrac, presentata come indipendente dai soci esteri del gruppo 'C'; requisiti di indipendenza anche per Elisabetta Magistretti, candidata dal gruppo 'B', che porta a quattro le donne nel consiglio insieme alla conferma di Marina Berlusconi e Jonella Ligresti. Avvicendamento per Groupama, che inserisce Pierre Lefevre al posto di Jean Azema; per il resto, il cda uscente è confermato in pieno.

Il patto ha stabilito inoltre di proporre per il comitato esecutivo le candidature di Vincent Bollorè, Angelo Casò ed Eric Strutz; per il comitato di controllo interno i nomi sono quelli di Roberto Bertazzoni, Angelo Casò e Pierre Lefevre e per il remunerazioni Roberto Bertazzoni, Vincent Bollorè, Angelo Casò, Anne Marie Idrac e Carlo Pesenti. Nessuna indicazione per il comitato nomine. «Alla nomina dei comitati - ricorda la nota - provvederàò il nuovo consiglio di amministrazione». Invariata anche la composizione del direttivo del patto di sindacato: rimangono Angelo Casò, confermato presidente dell'accordo di blocco, Tarak Ben Ammar, Vincent Bollorè, Ennio Doris, Federico Ghizzoni, Salvatore Ligresti, Giampiero Pesenti, Dieter Rampl e Marco Tronchetti Provera.

Il gruppo Gavio potrà salire nel patto di Mediobanca con l'acquisto di altre azioni fino a un massimo dell'1% del capitale sociale. È quanto ha deliberato l'assemblea dell'accordo sindacato dell'istituto di Piazzetta Cuccia nella riunione odierna. Il gruppo Gavio ha attualmente lo 0,08% nel patto. È stata data inoltre facoltà di acquistare e vincolare all'accordo azioni aggiuntive ad altri due membri del gruppo B del patto: ad Angelini Partecipazioni (ora con lo 0,22%), nella misura di un ulteriore 0,25% e a Romano Minozzi (ora allo 0,11%) per un ulteriore 0,12%. La H Invest di Ennio Doris (sempre gruppo B) a sua volta é stata autorizzata a vincolare lo 0,1% del capitale attualmente posseduto fuori patto, che andrà ad aggiungersi allo 0,11% già vincolato. Il gruppo Mediolanum ha poi un ulteriore 3,38% nel patto nel gruppo A degli azionisti bancari.

Tre le disdette finora giunte al patto di sindacato di Mediobanca. Si tratta, come nelle attese, di Sal Oppenheimer (1,70% del capitale), Commerzbank (1,70%) e Santusa/Santander (1,84%). Groupama ha esercitato la facoltà di conferire al patto le azioni (1,83%) possedute e finora non vincolate che vanno ad aggiungersi al 3% già nel patto. Nel cda di Mediobanca per la lista di maggioranza entreranno Pierre Lefevre, Anne Marie Idrac ed Elisabetta Magistretti. Escono Jean Azema e Antoine Bernheim. Confermati gli altri membri del cda indicati dal patto.

Diego Della Valle ha una opzione call per acquisire fino a un massimo dell'1,42% di Mediobanca nel periodo tra la data della stipula e il 20 dicembre 2012. «Il numero delle azioni potenzialmente acquisibile - informa un comunicato dell'assemblea del patto di sindacato Mediobanca - è in linea con la facoltà di accrescimento attribuita dal patto alla Dorint Holding», società controllata da Della Valle.

Nagel: niente impatti dalle tensioni finanziarie
«Non abbiamo avuto un impatto significativo sino ad oggi» dalle tensioni sul mercato dei titoli di stato. Lo ha detto l'amministratore delegato di Mediobanca Alberto Nagel nel corso della presentazione agli analisti dei risultati di esercizio 2010-2011. «Di certo non possiamo dire che il trading è particolarmente positivo - ha aggiunto -. L'impatto del peso di queste attività non è tale da cambiare la sostanza» sul buon andamento della banca. «Non possiamo dire che ci sarà un trimestre redditizio sul trading - ha quindi spiegato Nagel - ma non è così negativo da preoccuparci».

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