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Questo articolo è stato pubblicato il 26 settembre 2011 alle ore 08:43.
Non ci sono solo sonore bocciature nelle pagelle dei rating sovrani. Dal 2008 a oggi, nel pieno della crisi, 54 Paesi hanno navigato controvento e sono stati promossi da almeno un'agenzia di rating. In dodici hanno addirittura fatto l'en plein: Brasile, Bolivia, Filippine, Ecuador, Uruguay, Colombia, Giamaica, Indonesia, Hong Kong, Libano, Israele e Angola hanno incassato voti più alti da tutte e tre le "sorelle" Moody's, Standard and Poor's e Fitch.
Nel registro della prima agenzia – che sta esaminando la situazione italiana in vista di un possibile declassamento entro la fine di ottobre – sono 28 i Paesi che hanno avuto un miglioramento del giudizio di lungo termine. Quattro hanno persino inanellato due promozioni. Standard and Poor's, che la scorsa settimana ha tagliato a sorpresa il rating italiano, ha invece premiato 38 Paesi e in ben 12 casi si è trattato di un rialzo a più riprese. Fitch, infine, ha fatto tirare un sospiro di sollievo a 30 governi dal 2008 a oggi.
Se nelle super-pagelle (aggiornate a metà settembre) non c'è traccia dei tradizionali primi della classe dell'Eurozona, che non possono più adagiarsi sugli allori della tripla A, i Paesi più promettenti sono oggi in Sudamerica, nel Golfo e nella nuova Europa. «Le promozioni – fanno notare da Moody's – sono il risultato di una serie di fattori, tra i quali la maggiore crescita economica e il miglioramento della situazione di bilancio». In numerosi casi i voti restano ancora bassi, molto spesso a livello di speculative grade, dove il credito è ancora a rischio, ma qualcuno è già riuscito ad approdare nel club della "A", dove invece si registra un'adeguata capacità di rimborso del debito. È il caso del Cile, che Moody's ha premiato a due riprese, nel 2009 e 2010, e ora può esibire un giudizio Aa3, il più alto dell'America meridionale. Una pagella, spiegano dall'agenzia, «che riflette una forte solidità di bilancio e l'ampio consenso politico».
Anche Hong Kong ha buoni motivi per festeggiare: la regione amministrativa speciale ha incassato una promozione piena da tutte e tre le agenzie. Il miglior giudizio è arrivato da Standard and Poor's, che nel dicembre 2010 l'ha ammessa nel gruppo esclusivo della AAA. Tra le motivazioni S&P cita le solide riserve fiscali del Governo e la forte crescita potenziale.
Si sono impegnati e sono stati gratificati (con esiti diversi) anche gli ultimi arrivati nell'Unione europea. Tra le dodici promozioni che Fitch ha dispensato quest'anno, ben tre sono andate a loro. L'Estonia ha guadagnato un A+, Lettonia e Romania si sono dovute accontentare del rating BBB-, comunque in miglioramento. Una pagella – dicono dall'agenzia – che riflette il miglioramento della situazione economica: «Questi Paesi si stanno riprendendo e stanno ricominciando a crescere, hanno fatto progressi nella riduzione degli squilibri di bilancio e stanno mettendo a punto politiche fiscali credibili. Restano però alcuni rischi legati alla crisi dell'area euro, importante partner commerciale».
Non poteva mancare nelle promozioni la Cina. Dal 2008 a oggi Pechino è stata premiata da Moody's e a due riprese da S&P. La meno ottimista sul Paese appare Fitch, che aveva alzato il giudizio nel 2007 con una valutazione che è un gradino sotto alle altre agenzie e dallo scorso aprile ha cambiato le prospettive da «stabili» a «negative», puntando il dito contro il deficit delle partite correnti e l'alta inflazione.
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