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Questo articolo è stato pubblicato il 01 ottobre 2011 alle ore 09:34.

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Ecco la "classifica nera" delle Borse mondiali a settembre. In estate bruciato un quarto del valore (AP Photo)Ecco la "classifica nera" delle Borse mondiali a settembre. In estate bruciato un quarto del valore (AP Photo)

I mercati europei archiviano l'ultima settimana di settembre con una seduta poco confortante (ribassi superiori all'1%). Maglia nera di giornata è stata Francoforte che risente dei primi segnali di rallentamento della locomotiva tedesca (consumi ad agosto in frenata del 2,9%). Questa seduta (appesantita anche dal rimbalzo a settembre dell'inflazione nell'area euro al 3%) non vanifica il bilancio positivo complessivo della settimana (Eurostoxx 50 a +5%) ma incrementa il parziale negativo del mese di settembre che secondo alcuni doveva rappresentare il mese dell'inversione di tendenza dopo i fragorosi ribassi di luglio-agosto. Così non è stato.

Settembre da dimenticare per i listini
Come evidenzia la tabella allegata nessun listino occidentale ha recuperto terreno. A settembre, anzi, il pessimo bilancio estivo è stato appesantito. La maglia nera va alla Grecia (-15%). Segue Parigi (-9%) che paga il cattivo andamento delle big bank, dovuto in particolare proprio alla forte esposizione in titoli greci. Al terzo posto della "classifica nera" dei listini il Portogallo (-7,2%), davanti a Francoforte (-5,35%). Oltre alla congiuntura globale e alle difficoltà legate al trovare una soluzione condivisa per risolvere la crisi dell'Eurozona, il listino di Francoforte paga i primi segnali di rallentamento dell'economia tedesca (ad agosto i consumi sono calati del 2,9%). Ribasso intorno al 5% anche per Londra e Piazza Affari. Non distanti Stati Uniti (-4%), Tokyo (-2,8%), Irlanda (-2,6%) e Spagna (-2%).

Il bilancio estivo
Se si amplia il confronto temporale prendendo come punto di partenza luglio, quando la crisi dell'Eurozona si è acuita, la maglia nera resta alla Grecia (-30%), seguita da Piazza Affari (-26,5%) e a ruota da Francoforte (-25,7%) e Parigi (-25,6%). Nel complesso, quindi, in questa pazza estate finanziaria le Borse del Vecchio Continente hanno bruciato un quarto della capitalizzazione. Si è difesa invece Wall Street che ha perso il 10% ed è, nel confronto anno su anno (settembre 2010/settembre 2011) l'unico listino tra i big globali in terreno positivo (+3,21%). Classifica, quest'ultima, che vede Piazza Affari (e la sua forte dipendenza dall'andamento dei titoli bancari) strappare di dosso la casacca nera alla Grecia (MIlano -27%, Atene -23%).

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