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Questo articolo è stato pubblicato il 09 novembre 2011 alle ore 22:10.
L'ultima modifica è del 09 novembre 2011 alle ore 11:11.

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Spread BTp-Bund al picco di 575 punti. BoT a 12 mesi al 7%. Titoli biennali al 7,5%, oltre il 7,48% dei decennali (inversione della curva dei rendimenti). In questa nuova giornata di passione i mercati finanziari aggiungono nuovi paradossi sul caso-Italia, ormai al centro delle attenzioni degli investitori globali. Piazza Affari ha chiuso con un ribasso del 3,78%, dopo essere arrivata a cedere il 5%, recuperando qualcosina nel finale dopo le parole del presidente Giorgio Napolitano («a breve nuovo Governo o voto»). Il peggior titolo è stato Mediaset (-12,04%) riaperto alle contrattazioni dopo una sospensione per eccesso di ribasso.

Pesante anche Wall Street che ha chiuso con un ribasso superiore al 3%, zavorrata dalle vendite sui bancari (a causa delle potenziali svalutazioni legate a titoli governativi italiani) e alle indiscrezioni su cui si starebbe lavorando a un Eurozona a doppia velocità con la possibilità di uscita volontaria di alcuni Paesi dall'Unione monetaria. Snobbata al momento la nomina di Mario Monti a senatore a vita, che difatti apre alla possibilità di un governo tecnico.

Il tutto all'indomani dell'annuncio delle dimissioni del presidente del Consiglio Berlusconi dopo l'approvazione della legge di stabilità. Una decisione malvista dagli investitori che spingono su un nuovo governo che immediatamente vari riforme strutturali capaci di incidere profondamente sul debito pubblico.

«Politicamente la cosa più auspicabile sarebbe l'immediata costituzione di un governo tecnico che vari i provvedimenti promessi ai partner europei e internazionali, anche se al momento le condizioni non sembrano esserci», commenta Alessandro Giansanti, strategist di Ing.

Analisi / Perché l'Italia è sotto attacco (di Isabella Bufacchi)

Spread fuori controllo
Lo spread con il Bund a 10 anni ha superato a metà mattinata i 575 punti base segnando il nuovo record dall'introduzione dell'euro, dai 495 punti base della chiusura di ieri. Il rendimento del decennale benchmark a 10 anni è volato fino al 7,48% per poi chiudere a 552 punti al 7,25%. In netto rialzo anche il differenziale tra i titoli tedeschi e quelli spagnoli che sfondano quota 400 punti (402). Lo spread Germania-Francia sale al nuovo record di 140 punti. A favorire ulteriormente le vendite sui titoli italiani la decisione della società Lch di alzare i margini di garanzia sui titoli italiani. Record anche per i credit-default swap sull'Italia: i contratti derivati con cui ci si protegge dal rischio default volano al record storico di 536 punti sulla piattaforma Cma.

«È stata benzina sul fuoco» spiega un dealer delle principali banche italiane. «Ha dato spago a chi era già orientato a vendere, visto che i presupposti che c'erano tutti» aggiunge il dealer.

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