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Questo articolo è stato pubblicato il 17 novembre 2011 alle ore 17:37.
L'ultima modifica è del 17 novembre 2011 alle ore 08:24.

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Piazza Affari peggiora nel finale di seduta e chiude con un ribasso dell'1,43%. Male anche Francoforte (-1%). Parigi è il peggior listino d'Europa (-1,87%) seguita a ruota da Londra (-1,7%). Anche Wall Street chiude negativa.

Nel finale di seduta gli spread fra i titoli dell'Eurozona e il Bund tedesco si sono raffreddati rispetto ai massimi intraday. Lo spread francese è sceso a 175 dopo aver superato i 200 punti, quello spagnolo a 475 (dopo aver superato i 500) e quello italiano intorno a 490 (dopo un balzo in mattinata a 524). Il calo - secondo indiscrezioni - è attribuibile all'intervento sul secondario da parte della Bce e alle indiscrezioni sul fatto che l'Eurotower possa prestare fondi al Fmi, che a sua volta aiuterebbe i Paesi dell'Eurozona in difficoltà.

andamento titoli

I mercati archivianio anche il discorso del neo premier italiano Mario Monti ha illustrato al Senato il programma di governo, Sul governo Monti - e sulle possibilità di compiere nuove riforme - si è espressa anche l'agenzia di rating Fitch che in un report indica che potrebbero arrivare «sorprese positive».

Flop dell'asta spagnola
Gli osservati speciali di giornata sono Francia e Spagna i cui titoli, dopo il cambio di governo in Italia, sono tra i più bersagliati dalle vendite. Le aste di titoli di questi due paesi, molto attese dal mercato, sono state decisamente deludenti. Soprattutto quella di Madrid. Il tesoro spagnolo voleva piazzare 4 miliardi di titoli decennali ma ne ha collocati soltanto 3,56 con rendimenti in netto rialzo (al 6.975% dal 5.433 dell'asta del 20 ottobre). Dopo l'asta, lo spread tra i "Bonos" spagnoli decennali e Bund tedeschi equivalenti sfonda quota 500 punti.

Salgono i cds sui debiti dell'Eurozona
La tensione sui Francia e Spagna ha fatto impennare in mattinata anche i credit default swap, derivati che assicurano sul rischio crack, sui loro debiti. Quelli su Parigi toccano quota 234, 9 punti in più di ieri, mentre gli swap sulla Spagna si allargano a 490. Deciso rialzo anche per i cds sull'Italia che salgono di 15 punti arrivando a 589. Quelli del Belgio sono a 347 punti mentre anche i cds su due paesi da tripla A come Austria e Olanda segnano un netto rialzo.

Soffrono i titoli delle banche
A Parigi i colossi SocGen, Credit Agricole e Bnp Paribas soffrono la crescente tensione sui titoli francesi. Forti ribassi anche per le banche britanniche (Lloyd's ed Rbs). Ieri l'agenzia di rating Fitch ha lanciato l'allarme su un rischio contagio per le banche ameriane in caso di peggioramento della crisi europea. A Milano i ribassi colpiscono in particolare Fondiaria - Sai, Buzzi Unicem (penalizzata dall'andamento generale del comparto costruzioni) e Bper. Non si arrestano poi le vendite sul titolo Finmeccanica che continua ad essere penalizzata dalla trimestrale in forte perdita pubblicata a inizio settimana. (Quotazioni nel box a sinistra).

Euro debole
L'euro è debole rispetto alla vigilia, anche se a metà seduta riesce a limitare i danni dopo avere aggiornato in apertura i nuovi minimi dal 10 di ottobre nei confronti di dollaro (1,3418) e yen (103,36). La divisa unica, che continua a scontare la crisi del debito sovrano e le tensioni cui sono sottoposti Paesi (come la Francia) maggiormente di peso rispetto a quelli periferici, a metà seduta quota 1,3483 dollari.

Borse asiatiche
Chiusura in lieve rialzo per la piazza finanziaria di Tokyo con l'indice Nikkei che registra un progresso dello 0,19% a 8.479,63 punti. In calo le piazze finanziarie cinesi. A Shanghai il Composite Index archivia la seduta a 2.463,05 punti in flessione dello 0,16%, mentre a Shenzhen il Component Index chiude in ribasso dello 0,10% a 10.303,16.

Petrolio
Ripiegano i prezzi del greggio, ma restano sopra la soglia dei 100 dollari al barile. In Asia i corsi sono in flessione per le prese di beneficio scattate dopo il balzo di ieri, legato alle previsioni di forte diminuzione del surplus di scorte negli Stati Uniti. I contratti sul Wti con scadenza dicembre sono in calo di 41 centesimi a 102,18 dollari al barile. Il barile di Brent scadenza dicembre cede 1,07 dollari a 110,81 dollari.

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