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Questo articolo è stato pubblicato il 28 novembre 2011 alle ore 15:39.
L'ultima modifica è del 28 novembre 2011 alle ore 08:34.

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Avvio di settimana brillante per i mercati finanziari. Al termine delle contrattazioni i listini europei mettono a segno rialzi consistenti. La migilore è Parigi che chiude in rialzo del 5,46%. Brillanti anche Francoforte (+4,6%) e Madrid (+4,59%). A Piazza Affari gli indici Ftse Mib e Ftse It All Share guadagnano rispettivamente il 4,6 e il 4,31 per cento. Gli acquisti premiano tutti i titoli del listino principale ad eccezione di Finmeccanica (-2,67%), Diasorin (-1,96%) e Parmalat (-0,21%). Seduta sprint per il titolo Unicredit (+8,14%), Exor (+7,51%) e Fiat (+7,16%). Rally anche per Intesa Sanpaolo (+7,04%).

Sulla scia delle Piazze europee corre anche Wall Street che chiude in deciso rialzo. Al termine degli scambi il Dow Jones sale del 2,59%, il Nasdaq del 3,52% mentre l'S&P500 segna un guadagno del 2,92 per cento. Bene i dati macro diffusi oggi. L'attività manifatturiera della regione del Midwest a ottobre è cresciuta rispetto al mese precedente, secondo quanto comunicato oggi dalla Fed di Chicago. L'indice dell'attività manifatturiera del Midwest a ottobre è salito a 85,5 contro un valore rivisto di 84,9 di settembre.

Perché le Borse salgono
A spingere i listini sono una serie di fattori. Secondo alcuni rumors Germania e Francia sarebbero al lavoro per mettere a punto una proposta di modifica del Trattato dell'Ue. A dare linfa ai listini sono inoltre le indiscrezioni su un presunto prestito da 600 miliardi di euro all'Italia da parte del Fondo Monetario Internazionale che ha peraltro seccamente smentito.

Le Borse ignorano al momento l'allame lanciato in mattinata l'agenzia di rating Moody's: «Le probabilità di default multipli da parte di paesi dell'eurozona non sono più trascurabili. Più prosegue la crisi di liquidità e più rapidamente continueranno a crescere le probabilità di default».

Spread in lieve flessione
Seduta altalenante per il differenziale di rendimento tra BTp e Bund. Dopo essere sceso a 474 punti (contro i 500 della chiusura di venerdì) lo spread torna ad allargarsi sul finale di seduta portandosi a quota 493 punti base. In aumento anche il rendimento del Btp a 10 anni pari al 7,19%. La curva dei rendimenti resta in testacoda (con rendimenti superiori sulle brevi scadenze) ma scendono anche i rendimenti dei titoli a 2 anni: a 7,672% da 7,974% venerdì. Parallelamente si è assistito a nuovi incrementi proprio dei rendimenti dei Bund, salito al 2,30 per cento in serata sempre sulla scadenza decennale. Un movimento che potrebbe riflettere l'attesa che la Germania potrebbe sobbarcarsi maggiori costi sulle manovre a sostegno dei suoi partner.

Il Tesoro colloca BTp all'inflazione al 2023, rendimento a 7,3%
Il Tesoro italiano ha collocato stamane 567 milioni di euro del Btp indicizzato all'inflazione settembre 2023, su un range d'offerta annunciato tra i 500 e i 750 milioni di euro. Il rendimento d'asta si è attestato al 7,30%, mentre il bid-to-cover (domanda/offerta) è risultato di 2,16.

«Il risultato dell'asta non mi ha entusiasmato, non mi sembra il momento adatto di emettere questo tipo di strumento, su cui non c'è interesse e su cui effettivamente oggi di interesse non ce ne è stato, al di là del fatto che sia uscito sopra mercato - commenta il trader di una banca milanese -. Ne hanno emesso tra l'altro poco e non dimentichiamo che nei giorni scorsi il titolo è stato piuttosto penalizzato».

Oggi il BTp Day
Senza dimenticare che oggi è il giorno del BTp Day. Acquistare titoli di Stato italiani attraverso le banche che hanno aderito sarà a costo zero (in termini di commissioni).

«Il sentiment di mercato oggi e positivo, con lo spread decennale italiano in calo grazie anche alle indiscrezioni del week-end, poi smentite, «sulla disponibilità del Fmi ad aiutare l'Italia». Lo spiega un trader contattato da MF-DowJones, aggiungendo che «oggi nel microcosmo dell'Italia si vede qualche compratore in più grazie al BTp Day", anche se «non è questo che sta facendo muovere lo spread in generale».

Occhio all'asta di domani
L'asta di Btpei non ha avuto impatto sul mercato, che oggi vede lo spread italiano decennale in calo, anche in vista dei dati macroeconomici Usa della settimana che dovrebbero essere positivi. Lo spiega Chiara Manenti, fixed income strategist di Intesa Sanpaolo, aggiungendo che il vero focus sarà l'asta di BPp di domani. «Nonostante sia stato tolto il CcT sarà un'asta impegnativa», spiega Manenti, ricordando che domani saranno emessi 2,5-3,5 miliardi euro del nuovo benchmark triennale. Per l'esperta, il Tesoro tenterà di collocare almeno 3 miliardi euro, cosa che «in questo contesto di mercato non è proprio agevolissimo».

Giovedì asta in Spagna
Il Tesoro spagnolo offrirà da 2,75 a 3,75 miliardi di euro di titoli di stato in occasione dell'asta di giovedì prossimo. Venerdì scorso il tesoro ha annunciato l'offerta di tre bond con scadenza 2015, 2016 e 2017 che andranno a sostituire un'offerta programmata in precedenza di un titolo a tre anni.

Focus Tokyo
Al termine delle contrattazioni l'indice Nikkei dei 225 titoli principali ha fatto comunque segnare un rimbalzo rispetto ai minimi da due anni e mezzo raggiunti venerdì scorso, e si è impennato a quota 8.287,49 con un rialzo di 127,48 punti pari all'1,56%. È stata la prima chiusura di segno più in sei sedute. Bene oggi anche il Topix relativo all'intero listino, che a sua volta è cresciuto di 9,10 punti pari all'1,28% per attestarsi infine a quota 715,70.

www.twitter.com/vitolops

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