Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 09 dicembre 2011 alle ore 07:36.

My24

dal nostro corrispondente Leonardo Maisano
LONDRA - Il conto più salato è per le banche tedesche chiamate a iniettare nel proprio capitale il triplo, o quasi, di quanto era stato immaginato. L'European banking authority (Eba) ha sciolto le riserve e ha aggiornato le proprie valutazioni inserendo nella raccomandazione adottata ieri dal Board anche i dati sul portafoglio titoli delle banche ai valori di fine settembre.

Un esercizio che l'ha indotta a correggere la stima di ottobre quando era stato ipotizzato un fabbisogno di 106 miliardi per consolidare il capitale delle banche europee. Non bastano più. Secondo l'authority sono ora necessari 114,6 miliardi di euro. Otto in più, che vanno largamente ascritti agli istituti di credito tedeschi. E in particolare a Commerzbank chiamata a rimpolpare il proprio capitale di 5,3 miliardi di euro contro i 2,9 che erano stati ipotizzati un mese e mezzo fa. Anche Deutsche Bank dovrà fare uno sforzo ulteriore, andando a reperire 3,2 miliardi contro i 2,8 immaginati. Un computo con criteri più puntuali e l'aggiornamento ai valori di settembre dell'esposizione ai bond sovrani, hanno svelato una fragilità inattesa delle banche tedesche, con Commerz subito penalizzata dal mercato. Il titolo ha perso l'11% sulle voci di un intervento pubblico che la banca ha escluso.

Germania a parte, le differenze per gli altri sono marginali con correzioni all'insù per l'Italia (15,366 miliardi euro necessari contro i 14,7 precedentemente calcolati) e la conferma della Spagna chiamata a reperire 26 miliardi. Il primato spetta sempre alla Grecia con un fabbisogno di 30 miliardi, ma è cifra che nasce dalle valutazione di Fmi e Ue che l'Eba ha semplicemente adottato senza fare analisi proprie. Entro il 20 gennaio le banche coinvolte dovranno comunicare alle autorità nazionali come intendono reperire i fondi che consentiranno, a fine giugno, il raggiungimento del 9% di Core Tier 1.

La raccomandazione dell'European banking authority già scatena reazioni nel mondo bancarioe timori per le ripercussioni sull'economia. La violenta accelerazione nella riduzione della leva attualmente in corso rischia, infatti, di scatenare un nuovo credit crunch. Un punto sul quale Andrea Enria, responsabile dell'Eba è stato esplicito. «Non possiamo impedire alle banche di ridurre gli impieghi - ha detto ieri - ma questo non potrà servire per raggiungere gli obiettivi. Saranno riconosciute solo operazioni sul capitale, sulla distribuzione dei profitti e cessioni di asset». Come dire: se una banca chiamata a raccogliere 5 miliardi pensa di farlo tagliando i prestiti, si sbaglia. Non sarà capitale «buono», secondo l'Eba, per rafforzare il patrimonio.

Resta da stabilire come l'authority potrà monitorare e imporre misure del genere. Il passaggio dovrà avvenire attraverso le autorità nazionali. Da giorni Andrea Enria mette l'accento sul rischio delevereging a cui le banche si stanno sottoponendo mettendo a repentaglio la ripresa. Una dinamica che BarCap ha quantificato arrivando ad immaginare una riduzione della leva globale fino 3mila miliardi di euro.
La via per le banche non potrà, dunque, passare per un'erculea stretta al credito e se raccogliere capitale sul mercato è troppo oneroso non resta che la cessione di asset. «Mi creda molti gioielli di famiglia - ha commentato ieri un banchiere - passeranno presto di mano».

Commenta la notizia

Listino azionario italia

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Principali Indici

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Shopping24

Dai nostri archivi