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Questo articolo è stato pubblicato il 12 dicembre 2011 alle ore 11:08.
L'ultima modifica è del 12 dicembre 2011 alle ore 08:44.

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Finale di seduta in rosso a Wall Street, ma sopra i minimi segnati a metà seduta: lo S&P 500 chiude perdendo l'1,49%, il Nasdaq 100 arretra dell'1,14%, il Dow Jones lascia sul terreno l'1,34%. L'euro scende ai minimi degli ultimi due mesi contro il dollaro a 1,3184 dollari, mentre il biglietto verde sale a 77,898 yen.

Effetto Moody's
Pesa l'annuncio di Moody's che ha bocciato come deludenti le conclusioni del vertice europeo della settimana scorsa e annuncia la revisione dei rating dei Paesi europei nel primo trimestre dell'anno prossimo. Per l'agenzia americana il vertice di Bruxelles è stato incapace di prendere «decisioni piolitiche decisive» per superare la crisi. «L'assenza di misure per stabilizzare i mercati nel breve termine significa che l'area euro rimane esposta a nuovi shock e la coesione resta sotto minaccia».

Male l'Europa
Chiusura pesante per Piazza Affari, maglia nera tra le principali del Vecchio Continente: l'indice Ftse-Mib ha lasciato sul terreno il 3,79%.
Pesanti i bancari, in particolare Banca Popolare dell'Emilia Romagna (-8,69%), Mps (-8,13%), Fondiaria Sai (-7,84%), Banco Popolare (-7,65%) e Ubi Banca (-6,95%).
Male anche Parigi (-2,61%), Francoforte (-3,36%) e Londra (-1,83%).
I mercati sembrano indifferenti al buon esito dell'asta BoT a 12 mesi con tassi in leggero calo (5,95% rispetto al 6,087% dell'asta precedente) ma soprattutto con una domanda doppia rispetto ai 7 miliardi offerti dal Tesoro. In giornata la Banca dei regolamenti internazionali ha diffuso un report da cui emerge che l'Italia sarebbe in grado di pagare a lungo tassi elevati sul debito pubblico.
Nonostante ciò, prevalgono le incertezze sulla crisi dei debiti europei che si riflettono anche sull'andamento degli spread (sul mercato secondario) tra i BTp a 10 anni e il corrispettivo Bund tedesco, in aumento a 451 punti dopo aver toccato un massimo di 473 (prima dell'asta viaggiava intorno ai 440 punti e in apertura di giornata a 420 punti).

Focus Tokyo
La Borsa di Tokyo ha invece terminato la sessione su livelli nettamente superiori a venerdì. In chiusura l'indice Nikkei delle 225 blue chip è salito dell'1,37% a 8.653,82 punti. Il più ampio indice Topix è invece salito dell'1,16%, portandosi a 746,69 punti.

Summit a porte chiuse in Cina contro la frenata
I mercati si interrogano anche sul rallentamento della crescita in Cina. Alti dirigenti cinesi si sono riuniti oggi a Pechino per un vertice di tre giorni sulle prospettive economiche del Paese nel 2012. La riunione si svolge a porte chiuse, stando a quanto si legge sul sito del governo, e si tiene dopo il vertice dell'Ufficio politico del Partito comunista dello scorso fine settimana, in cui si è discusso di economia. La Cina sta registrando un rallentamento economico, in particolare nel commercio estero, a causa della crisi che sta investendo i suoi principali mercati di esportazione, Unione europea e Stati Uniti. Non si conosce l'identità dei dirigenti politici ed economici riuniti a Pechino per il Central Economic Work Meeting, l'ultimo prima del Congresso del partito che rinnoverà la guida del Paese il prossimo autunno. Venerdì scorso, l'Ufficio politico del partito ha deciso che la Cina continuerà ad applicare una politica monetaria «prudente» e una «politica di bilancio a sostegno dell'economia» nel 2012.

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